Retromarcia di Trump: “Dazi del 25% sulle auto dall’Ue”

Una linea di montaggio di automobili
Dazi del 25% sulle auto dall'Ue

NEW YORK. – Donald Trump torna a minacciare l’Europa e le sue auto. Con toni ben diversi da quelli usati nemmeno un mese fa durante l’incontro con Jean-Claude Juncker, il presidente americano sventola nuovamente lo spettro di dazi al 25% su ogni auto ‘Made in Ue’ importata negli Stati Uniti. Un’inversione di marcia che contraddice il segretario al Commercio americano Wilbur Ross, che ha posticipato a data da destinarsi l’attesa decisione sui dazi alle auto.

Il rapporto per stabilire se le importazioni di veicoli sono una minaccia alla sicurezza nazionale non sarà infatti pubblicato ad agosto, come inizialmente previsto, ma slitterà – ha annunciato Ross – alla luce delle trattative in corso con Messico, Canada e la stessa Unione Europea.

Con il Messico al momento si intravede la luce in fondo al tunnel: un accordo quadro sarebbe in via di definizione e potrebbe essere annunciato già giovedì. Anche se i nodi da sciogliere restano molti, le trattative con il Messico nell’ambito dell’accordo libero scambio del Nafta “stanno andando bene”, ha confermato il consigliere-genero di Trump, Jared Kushner.

In salita invece i negoziati con la Cina. Dopo settimane di impasse, funzionari americani e cinesi sono tornati a sedersi allo stesso tavolo cercando di riavviare il dialogo ed evitare una guerra commerciale. Ma dal nuovo round di trattative non sono attesi risultati concreti.

Washington continua a negoziare anche con l’Unione Europea sulla scia dell’intesa annunciata in luglio da Trump e dal presidente della Commissione Ue. “Le due parti sono concentrate sull’attuazione della dichiarazione congiunta concordata dai presidenti Juncker e Trump il 25 luglio”, hanno affermato fonti Ue, sottolineando che nell’ambito del Gruppo di lavoro ad hoc continuano contatti e incontri tra Washington e Bruxelles, anche questa settimana.

Ma la nuova minaccia di Trump di dazi al 25% sulle auto Ue rischia di complicare un dialogo già difficile. “Quante Chevrolet ci sono nel centro di Berlino? Non molte. Forse una? Ne dubito”, ha attaccato Trump nel corso di un comizio in West Virginia. I dazi, ha spiegato il presidente, consentiranno di trasformare il deficit commerciale americano nei confronti dell’Ue in un surplus.

Parole, quelle del tycoon, accolte fra gli applausi dal suo popolo di sostenitori ma che incontrano la totale opposizione delle case automobilistiche, americane e non. Intanto la minaccia è stata una nuova doccia fredda per i costruttori europei, tutti sotto pressione in Borsa: Fca ha perso l’1,2%, Volkswagen l’1,4%, Bmw l’1,09% e Daimler l’1,34%.

(di Serena Di Ronza/ANSA)

Lascia un commento