Da Maradona a Van Basten, riecco lo show Napoli-Milan

L'attaccante argentino del Napoli, Diego Armando Maradona (D), segna su calcio di punizione il goal contro il Milan durante la partita del campionato di Serie A terminata 3 a 2 per i rossoneri, allo stadio San Paolo di Napoli in una immagine del 02 maggio 1988.
L'attaccante argentino del Napoli, Diego Armando Maradona (D), segna su calcio di punizione il goal contro il Milan durante la partita del campionato di Serie A terminata 3 a 2 per i rossoneri, allo stadio San Paolo di Napoli in una immagine del 02 maggio 1988. ANSA/ARCHIVIO

ROMA. – Il San Paolo si veste a festa sabato per la sfida di due ex illustri: il Napoli di Carletto Ancelotti, dopo avere violato l’Olimpico, vuole concedere replica assestando il primo ko al Milan di Gonzalo Higuain (Pepe Reina assistera’ dalla panchina). Per avverare il sogno di una notte di mezza estate i tifosi preparano il solito copione di fischi e insulti, preoccupati perché l’argentino ‘traditore’ continua a macinare gol anche dopo l’annata da record coi partenopei. Con la Juve ha segnato 5 gol in 6 gare al Napoli, e gli scongiuri sono di rito, anche se il contorno che avrà il Pipita sarà meno sontuoso del solito.

Ancelotti, che diffida in prima battuta delle altre sue due ex squadre Juve e Roma, non disdegnerebbe, dopo il ko dell’Inter col Sassuolo, di contribuire a quello dei rossoneri, insidioso avversario in chiave Champions. Dopo il successo nella prima gara trasmessa da Dazn, i partenopei vogliono fare il bis, sperando in una visione meno difettosa per i propri tifosi.

Dalle prodezze di Nordahl al gol scudetto di Maradona, dal poker di Van Basten alla tripletta di Cavani, le sfide tra Napoli e Milan hanno fatto la storia del pallone con gli scudetti tolti e ripresi a fine anni ’80, con molti cicli rossoneri e l’ultimo napoletano che perdura. Il Milan ha ottenuto infatti l’ultimo successo in trasferta otto anni fa, in casa nel 2014: da allora sei sconfitte e due pareggi.

In 140 partite disseminate in quasi 90 anni il Milan è in vantaggio nelle vittorie (54-41) e nei gol (197-159). Si parte con un 2-1 per il Napoli nel 1929 allo stadio militare dell’Arenaccia (segna Sallustro) a cui il Milan risponde nel 1931 con un 1-0 in trasferta firmato Magnozzi. Prendono vigore le sfide negli anni ’50 con un rocambolesco 5-3 in trasferta che le due squadre si scambiano: vince il Milan del primo scudetto del Gre-No-Li nel 1950 con 4 gol in 21′ e doppietta di Nordahl, risponde il Napoli nel 1956 con doppiette di Vinicio e Pesaola.

I rossoneri collezionano scudetti e nel 1961 c’è anche un 6-1 con doppiette di Altafini e Grillo, poi un 5-1 in trasferta nel 1962. La rivalità si infiamma con Milan degli olandesi e il Napoli di Maradona e per tre anni c’è in ballo il tricolore: al San Paolo c’è la sfida scudetto del 1987 che è il trionfo dei partenopei per 2-1 con supergol del Pibe.

Vendetta rossonera l’anno dopo col 3-2 al San Paolo con Van Basten trascinatore e lo stadio che sportivamente applaude lo show dell’irresistibile squadrone di Sacchi. Controreplica nel 1989: 4-1 del Napoli con splendido pallonetto di testa di Maradona.

L’argentino lascia Napoli e il cigno di Utrecht ha campo libero nel 1992: 5-0 a San Siro con un gol, 5-1 al San Paolo con un leggendario poker che costa la panchina a Ranieri. Tra tanti fasti c’è spazio per uno dei peggiori Napoli-Milan: è il 1998 e i rossoneri in trasferta vincono 2-1. Il Napoli precipita in B, il Milan è decimo, lontano dall’Europa.

La sfida torna ad infiammarsi nel 2008: 5-2 a San Siro col trio brasiliano Pato-Ronaldo-Kakà, 3-1 per il Napoli al San Paolo contro la squadra campione d’Europa e del mondo di Ancelotti. C’è forse il miglior gol in carriera di Hamsik, un coast to coast che esalta la squadra di Reja. Poi il Napoli cambia passo, il Milan entra in crisi. Tris di Cavani nel 3-1 del 2011, doppietta di Higuain in quello del 2014: Napoli terzo e Milan senza coppe che subisce un’altra lezione l’anno dopo. Una doppietta di Insigne contribuisce a un pesante 0-4 in casa.

Ora Higuain è pronto a suonare la carica per fermare l’umiliante serie negativa. Un altro ex, Ancelotti, vuole incamerare altri tre punti per restare leader della serie A nel primo difficile anno del dopo Sarri.

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