Iran tagliato fuori dalle rotte aeree europee, le big fermano i voli

Aerei della British rullando in pista
British e Air France si sfilano, Teheran sempre più isolata

ROMA. – Le pressioni americane spingono sempre più l’Iran verso l’isolamento. La chiusura degli uffici di molte aziende europee a Teheran a causa delle sanzioni reimposte dall’amministrazione Trump e l’impoverimento della popolazione dovuto al crollo della moneta nazionale hanno indotto tre compagnie aeree del Vecchio Continente, British Airways, Air France e Klm ad annunciare la sospensione dei collegamenti con la Repubblica islamica, considerata la loro “scarsa redditività”.

La British Airways aveva ripreso i voli diretti solo nel 2016, dopo un’interruzione di quattro anni dovuta al deterioramento delle relazioni fra Londra e Teheran. Ma adesso ha fatto sapere che il servizio sarà nuovamente sospeso a partire dal 22 settembre prossimo. L’Air France, che aveva delegato la gestione dei voli alla sua controllata low-cost Joon, aveva diminuito il numero dei collegamenti da tre a uno dall’inizio di agosto e ora ha comunicato l’interruzione a partire dal 18 settembre. La stessa decisione è stata annunciata dalla Klm.

Gli annunci seguono di soli tre giorni la notizia che la compagnia petrolifera francese Total ha abbandonato un progetto da quattro miliardi di dollari per lo sviluppo di un giacimento di gas nel Golfo, l’unico grande contratto siglato da un’impresa europea nel settore energetico iraniano da quando, nel 2015, furono revocate le sanzioni dopo la firma dell’accordo sul programma nucleare di Teheran.

Nel maggio scorso Trump ha annunciato la decisione di uscire da quell’intesa, con la conseguente reimposizione di misure restrittive sui rapporti economici con la Repubblica islamica che si stanno ripercuotendo anche sugli investimenti europei. “Chi fa affari con l’Iran non li farà con noi”, ha infatti avvertito il presidente Usa.

Le affermazioni dei Paesi Ue di voler proteggere le proprie aziende intenzionate a continuare i rapporti con Teheran non sono bastate a rassicurare le compagnie europee, timorose di essere escluse dal mercato americano se continueranno ad investire in Iran.

Oltre alla Total, importanti società quali il gigante tedesco delle assicurazioni Allianz e l’operatore marittimo danese Maersk hanno fatto sapere che limiteranno le loro attività nella Repubblica islamica. Mentre si sono già ritirati, o si apprestano a farlo, i principali produttori di auto e mezzi pesanti, tra cui Peugeot, Renault, Daimler e Scania. E, nel settore aeronautico, la Airbus.