Martina apre la Festa dell’Unità in attacco: “Governo vada a casa”

Il palco in occasione dell'inaugurazione della Festa dell'Unità a Ravenna.
Inaugurazione della Festa dell'Unità a Ravenna.

RAVENNA. – Alla ‘sua’ gente, il ‘popolo’ del Pd che lo ha aspettato sotto il tendone più spazioso della Festa nazionale di Ravenna, Maurizio Martina ha chiesto di ripartire facendo leva su “unità, comunità e umiltà” e invitandolo ad avere “coraggio e pazienza”. Quella pazienza, invece, che il segretario Dem, cancella dal vocabolario quando si tratta di parlare dell’Esecutivo, chiamato – scandisce – a “governare se ne è capace o ad andare a casa”, premier Conte in testa.

Dal palco della kermesse democratica – in programma fino al 10 settembre – Martina attacca la coalizione giallo-verde partendo dalla vicenda della nave Diciotti, la cui situazione, chiarisce “è un fatto inaudito”. Su quello che sta succedendo a Catania, osserva, gli esponenti del Governo “fanno i post su Fb perché non hanno il coraggio di andare” sul molo di quel porto.

“Il presidente del Consiglio – dice – fa i post: esca dai social network, gestisca la situazione se è capace di farlo se no vada a casa perchè l’Italia rischia di essere umiliata. Il Governo sta tradendo il proprio Paese”. Parole nette. Che non paiono fare sconti a chi sta guidando il Paese. “Sono i principi quelli che dobbiamo affermare di fronte – argomenta Martina – a quella nave della Marina italiana fermata da un Governo vergognoso, che mette in atto per la prima volta una storia incredibile, che utilizza quelle 148 persone, quelle 148 vite per fare ancora una volta propaganda. L’Esecutivo si dimostra “forte con i deboli e debole con i forti. Forte con i deboli nel Mediterraneo. Debole con i forti a Bruxelles”.

Punta l’indice verso i rivali, dunque, Beppe Grillo compreso, che su un quotidiano ha parlato di una assenza dell’opposizione sul piano politico nazionale: “posso assicurare a Grillo che l’opposizione c’è – taglia corto -: farà comodo a lui scrivere qualche articolo di giornale per raccontare il film che vuole”, aggiunge il segretario Democratico suonando la carica ai suoi, costretti, dal voto del 4 marzo, a una ‘traversata nel deserto’, alla rincorsa degli avversari.

“Scrolliamoci di dosso la rassegnazione e le difficoltà: so che possiamo farcela, lo spazio di alternativa a Lega e 5 Stelle è più grande di quello che si vede. Abbiamo bisogno di riorganizzare le nostre forze per lottare”. Quindi, è l’esortazione, “noi dobbiamo avere coraggio e pazienza. Stiamo facendo un percorso: saremo chiamati a responsabilità anche prima di immaginarlo”.

Anche perché, è l’affondo lanciato a margine della Festa prima di salutare, “questo Paese ha bisogno di una alternativa a questa deriva pericolosa fatta di ministri che fanno post e tweet e non governano, fatta di un Presidente del Consiglio che anzichè gestire auspica. Fatta di una maggioranza – conclude Martina – divisa sui temi fondamentali: sono divisi sull’Ilva, sulla questione delle infrastrutture, rimangono divisi sulle grandi scelte di natura economica e sociale, sono uniti solo dalle poltrone, dalla smania di potere”.

(dell’inviato Gianluca Angelini/ANSA)

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