Le Camere riaprono per Genova, ma in autunno i veri nodi

Deputati del Movimento 5 Stelle nell'aula della Camera mentre applaudono il presidente del consiglio Giuseppe Conte durante la consegna del discorso programmatico.
Deputati del Movimento 5 Stelle nell'aula della Camera mentre applaudono il presidente del consiglio Giuseppe Conte durante la consegna del discorso programmatico. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Il Parlamento riaprirà i battenti lunedì, con largo anticipo rispetto alla fine della pausa estiva fissata. Il Ministro Danilo Toninelli è chiamato a riferire sul crollo del Ponte a Genova, con strascico di forte polemica per i tempi non strettissimi scelti per presentarsi di fronte alle Commissioni Ambiente riunite di Camera e Senato. Toninelli sarà a Montecitorio il 27 alle 15.

Seguirà dibattito e verranno poi votate in Aula il 4 settembre le risoluzioni sulle comunicazioni del governo, come ha stabilito il 18 Agosto a Genova una straordinaria conferenza dei capigruppo convocata sul luogo del disastro. Poi di nuovo tutti in vacanza, per riprendere il 10 con il decreto milleproroghe e i vaccini.

Ma dopo la riapertura anticipata, le incognite per la ripresa dei lavori parlamentari non sono poche: dalla legge di Bilancio (che il premier Conte ha promesso sarà “seria, rigorosa, ma coraggiosa”) alle pensioni d’oro, passando per il decreto Milleproroghe, il nuovo codice degli appalti e il decreto sicurezza. Non è ancora chiaro se la riforma fiscale e il reddito di cittadinanza – due “tasselli chiave” a detta dello stesso premier -, saranno un diretto collegato alla legge di Bilancio o se saranno proposte legislative a sé.

I nodi nella manovra su cui è attesa chiarezza sono tanti: dalle clausole sull’Iva ai nuovi incentivi sulle assunzioni stabili, dalle pace fiscale a un intervento sulle pensioni. Le scadenze sono dietro l’angolo: la prima con la nota di aggiornamento al Def di fine settembre, passaggio propedeutico per il varo in autunno della manovra. Il Milleproroghe ha invece pendenza imminente. Dopo l’ok di Palazzo Madama, la seconda lettura a Montecitorio è prevista a settembre alla ripresa dei lavori parlamentari. La discussione in Aula è già in calendario per il primo giorno utile, l’11 settembre.

Almeno due i nodi su cui le opposizioni preannunciano barricate: i vaccini, col previsto rinvio dell’obbligo per la frequenza scolastica, e il bando periferie con lo stop per due anni. Il testo tuttavia si profila blindato: i tempi per la conversione – entro il 23 settembre – sono infatti strettissimi.

Tra i cavalli di battaglia della maggioranza, quello delle pensioni d’oro è un altro capitolo chiave di questo autunno. Sul tema c’è una proposta di legge depositata in entrambi i rami del Parlamento dai capigruppo di M5s e Lega. Luigi Di Maio ne ha auspicato l’approvazione per settembre-ottobre. Il M5s vorrebbe garantire un iter accelerato a Montecitorio.

Ci sono poi i tanti provvedimenti annunciati ma ancora da presentare a far prefigurare una vera e propria corsa a ostacoli tra Camera e Senato. Conte ha promesso per settembre una proposta di riforma del codice degli appalti, misure anticorruzione e una proposta per la semplificazione normativa e burocratica. Il ministro per la Pa Giulia Bongiorno un disegno di legge “concretezza” per il riassetto della Pa.

Al Viminale Matteo Salvini sta lavorando a un corposo decreto sicurezza su più fronti. Tre le riforme costituzionali annunciate per l’autunno dal ministro per i rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro: l’abrogazione del Cnel, la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma dei referendum.

Alla ripresa di settembre Parlamento ed esecutivo sono insomma attesi a prove delicate. “Sfide cruciali”, le definisce Conte, chiamato a un delicato lavoro di mediazione tra M5s e Lega, ma anche tra ministri, vista l’attenzione di Giovanni Tria alla quadratura dei conti e la necessità di Luigi Di Maio e Matteo Salvini di mantenere fede agli impegni elettorali.

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