Salvini punta a sicurezza. M5S guarda a manovra

Luigi Di Maio e Matteo Salvini si parlano dai banchi del governo.
Luigi Di Maio e Matteo Salvini si parlano dai banchi del governo. (ANSA)

ROMA. – “Diritti sociali. Disoccupazione e livello di tassazione. Lavoro e impresa. Queste sono le nostre priorità”. Nelle stesse ore in cui Matteo Salvini rilancia la sua svolta securitaria, il Movimento 5 Stelle delimita l’azione delle sue battaglie. Lo fa attraverso il suo leader, Luigi Di Maio e lo fa sfruttando lo strumento dei social, dove nelle ultime settimane il leader della Lega sembra aver guadagnato terreno, parallelamente alla crescita del suo partito nei sondaggi.

E’ il preludio dell’autunno “caldissimo” annunciato dal vicepremier M5S. Un autunno in cui, parallelamente alla battaglia dei giallo-verdi in Ue, si svilupperà più sotterraneamente un’altra battaglia: quella tra Lega e M5S sulle priorità da realizzare.

L’avviso di garanzia arrivato in seguito al caso Diciotti non sembra aver frenato Salvini. “Io ho fatto solo il mio lavoro di ministro e sono pronto a rifarlo, è un’inchiesta boomerang”, spiega il vicepremier in un’intervista a Libero annunciando che, se il suo caso finirà in Parlamento, rinuncerà all’immunità.

E, in una giornata più silenziosa di quelle precedenti, Salvini non rinuncia ai suoi tweet. Prima replicando a Matteo Renzi sull’ipotesi di tagliare i contributi all’Ue, poi intervenendo, a modo suo, sulle complessità giuridiche dell’invio dei 20 migranti in Albania: “Dicono che scappano dalla guerra e fanno gli schizzinosi su dove andare? Delirio”. E, in serata, Salvini rilancia il modello “no way” australiano, punto di riferimento anche del premier ungherese Viktor Orban, che il leader della Lega vedrà domani a Milano.

E’ una partita su più fronti, quella tra Salvini e Di Maio. Con quest’ultimo impegnato a rilanciare i temi “cari” al Movimento con duplice obiettivo: “rubare” un po’ di riflettori all’alleato e ridurre la potenziale fronda interna che, sul dossier migranti, non ha tardato a farsi sentire, prendendo ancora spunto dal presidente della Camera Roberto Fico.

Di Maio prende le distanze dagli obiettivi salviniani in fatto di flussi, assicura la lealtà dell’alleato e allontana l’ipotesi di una crisi di governo targata Lega. Fissa, per l’autunno, altre priorità: il reddito di cittadinanza, il taglio alle pensioni d’oro, il ddl anticorruzione, la detassazione a imprese e famiglie. Punto, quest’ultimo, sul quale Di Maio negli ultimi giorni sembra lasciare da parte un tema molto caro alla Lega (nonché uno dei pochi link rimasti tra Carroccio e FI), la Flat tax.

Per il MS5 è la giornata della grande battaglia a Autostrade. Una battaglia che vede proprio Di Maio sugli scudi. Prima di replicare alle commissioni Ambiente di Camera e Senato, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli chiede una sospensione di pochi minuti. E, chissà se è un caso che proprio allora Di Maio pubblichi il suo post su facebook, in cui attacca Autostrade, annuncia che a rifare il ponte Morandi sarà Fincantieri e rilancia la soluzione della nazionalizzazione replicando al governatore FI della Liguria Giovanni Toti, che ribatte: “C’è chi parla troppo, fa poco, e mistifica la realtà. Il ministro Luigi Di Maio sa bene che al di là delle chiacchiere quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade. Quindi è Autostrade che deve pagare la ricostruzione e presentare un piano lavori. Che poi lo possa fare Fincantieri o un’altra azienda di Stato, già abbiamo detto di essere tutti d’accordo”.

Ma Di Maio parla anche alla Lega e a chi, come Giancarlo Giorgetti, ha mostrato più di uno scetticismo su una soluzione – quella di nazionalizzare la rete autostradale – sulla quale, invece, il M5S punta a recuperare consenso proprio al Nord.

(di Michele Esposito/ANSA)

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