Franco Rizzi, tra le bandiere del calcio venezuelano

Foto in bianco e nero: Franco Rizzi in azione con la Vinotinto.
Franco Rizzi in azione.

CARACAS – Si dice che la  bandiera é chi indossa solo una maglia. Essere bandiera non é un trascorrere del tempo, ma come quel tempo viene vissuto con senso di appartenenza, esempio di serietà e professionalità. Queste parole potrebbero servire per descrivere cos’è stato l’italo-venezuelano Franco Rizzi per il Maritimo, una delle formazioni che hanno scritto la storia del calcio venezuelano negli anni ’80 e ’90. Oltre a una piccola esperienza in Italia con il Varese e poi con le maglie Club Deportivo Portugués, Deportivo Táchira e Deportivo Italchacao. Senza dimenticare quella della nazionale venezuelana con cui ha disputato 89 gare.

Questo figlio di emigranti pugliesi ha dato i suoi primi calci ad un pallone nel Centro Italiano Venezuelano di Caracas.

“Da quando ero piccolo avevo il sogno nel cassetto di diventare calciatore. Ho amato sempre questo sport. Ai miei tempi gli allenamenti erano calciare la palla in porta, correre con e senza palla e le classiche partitelle. Ho avuto la fortuna di avere allenatori come Mulato Elio, Alterio Aniello e per poco tempo anche Giurandir Procopio. Elio mi ha insegnato la disciplina. Lui aveva un modo di lavorare che mentre imparavi ti divertivi. Aveva quella facilità di svegliare in te quella voglia di dare il massimo in campo”.

Dopo l’esperienza nel club di Prados del Este, Rizzi fu convocato per la nazionale venezuelana.

“Ho fatto il salto in nazionale in un gruppo dove c’erano Bernardo Añor, Pedro Acosta e tanti altri. Questo é stato prima dei Juegos Panamericanos che si sono disputati in Venezuela. Poco dopo sono stato convocato da mister Manuel Plasencia per la Coppa América”.

Questo campione nato a Caracas il 13 luglio del 1964 ha poi fatto il suo esordio in una squadra della Primera División con la maglia del Deportivo Portugués disputando la Coppa Bicentenaria. Questa esperienza è durata un paio di stagioni. Poi Franco Rizzi passa al Maritimo, formazione con cui vince quattro scudetti.

“La formazione rossoverde era come una familia: direttiva, giocatori e staff tecnico: tiravamo la carretta verso lo stesso posto”.

Franco Rizzi con la maglia del Marítimo

Il Marítimo portò a casa i campionati del 1987, 1988, 1990 e 1993. Mentre nelle stagioni1986 e 1995 chiuse al secondo posto. In quel periodo i rossoverdi avevano in rosa campioni del calibro di Daniel Nikolac, Noel Sanvicente, Pedro Febles e il bomber Herbert Márquez. Questi calciatori non solo erano titolarissimi con il Maritimo, ma erano anche lo zoccolo duro della nazionale. Ma poi, sfortunatamente, questa gloriosa squadra per diversi motivi extrasportivi è sparita.

“Sono cose che fino al giorno d’oggi non só. Come giocatore uno non é mai riuscito a capire quel’è stato il problema che ha originato questo triste finale per il Marítimo. Quello che hanno fatto con la formazione luso-venezuelana è stato come se in un film ammazzassero a uno dei protagonisti. il Maritimo era una squadra che dava spettacolo, le squadre erano felici di affrontarci per il semplice fatto che lo stadio si riempiva quando noi eravamo in campo”.

In quel periodo, c’era la regola del rinforzo per le manifestazioni continentali, e così Franco Rizzi difese i colori dell’Unión Atlético Táchira nella Coppa Libertadores. Il campione di origine pugliesi era tra i protagonisti della storica gara del 19 luglio del 1987. Quel giorno, i tifosi che hanno gremito i gradoni dello stadio Pueblo Nuevo di San Cristóbal non solo hanno visto i propri beniamini imporsi per 3-2 contro l’Independiente de Avellaneda, ma hanno anche presenziato un evento storico: l’unico gol segnato da un portiere da porta a porta in tutta la storia della Coppa Libertadores. Il gesto tecnico fu opera di Daniel Francovic. Con il rey de Copas c’erano Ricardo Bochini, Néstor Clausen, Luis Islas (che era il portiere titolare della nazionale argentina).

Rizzi, ha avuto altre presenze nella Coppa Libertadores, ma con la maglia che per lui é stata una seconda pelle: quella del Marítimo!

Dopo la scomparsa del Marítimo ha indossato le maglie di Nacional Táchira e Deportivo ItalChacao. Durante la sua carriera sportiva Rizzi è stato un esempio per tutti dentro e fuori dal campo. Per questo motivo aveva un distintivo importantissimo sul suo braccio, la fascia di capitano, con la maglia della squadra lusitana e con quella italica.

Franco Rizzi riceve il Premio Regione Puglia da Vittorio Fioravanti.
Franco Rizzi riceve il Premio Regione Puglia da Vittorio Fioravanti.

“La fascia da capitano non dev’essera data al miglior giocatore, ma a quello che lavora sodo tutti i giorni. Un giocatore che rappresenti il gruppo nel momento in cui bisogna parlare con lo staff tecnico e i dirigenti della squadra. Quando me l’hanno assegnata non ho sentito la pressione, ma al contrario mi sono sentito bene perché come profesionista ho capito che ero stato scelto perché ero l’idoneo per ricoprire quel ruolo”.

Quando chiediamo a Rizzi quale gara ricordasse con più entusiasmo ci confessa che è stata una quando giocava con il CIV di Caracas. “Quel giorno giocavamo contro il Maiderense ed ho segnato una tripletta e per me è stato come se avessi vinto la coppa del mondo. Ricordo che i nostri avversari erano allenati da Manuel Plasencia. Ma ricordiamoci che ogni gara è diversa dall’altra. Sempre imparerai qualcosa dagli avversari di turno”.

Franco ci ha anche parlato della differenza che c’è tra il calcio venezuelano dei suoi tempi e quello attuale. “Era un campionato molto competitivo. Quando affrontavi squadre come Anzoátegui, Lara, Minerven o Táchira gli stadi erano pieni ed erano gare in cui nulla si dava per scontato. Gli andini avevano uno squadrone. Era un calcio più tecnico e meno aggressivo, anche se i contrasti erano più forti rispetto a quelli che ci sono adesso. Con tutto rispetto, la mia generazione non ha nulla da invidiare all’attuale. Solo che allora non eravamo allenati adeguatamente. Gli allenamenti erano una corsa in campo o in montagna. Adesso ci sono metodi migliori di allenamento ed accorgimenti tecnici all’avanguardia”.

Durante i suoi 20 anni di carriera ha vinto 6 scudetti (4 con il Maritimo e 2 con l’ItalChacao), 2 secondi posti e 2 trofei della Coppa Venezuela. Franco ha partecipato a 7 edizioni della Coppa Libertadores e 2 pre-Libertadores (allora c’era una fase a gironi previa dove giocavano 2 squadre venezuelane e 2 messicane). Nella stagione 1989 ha vinto il premio come miglior giocatore dell’anno, distinzione condivisa con il suo compagno di squadra il portiere Daniel Nicolc.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha continuato a lavorare nel mondo del calcio allenando i più piccoli. Ha allenato la squadra della scuola La Salle, ed ha creato la sua scuola calcio “Talentos Franco Rizzi”. Con la sua squadra ha vinto diversi titoli sia a livello nazionale che a livello internazionale. Ha lavorato anche con le categorie giovanili del Deportivo La Guaira. Attualmente é in Spagna e lavora con la Play It Experience sempre nel mondo del calcio.

(di Fioravante De Simone)