Ebola: Unicef, in Congo 82mila bimbi in zone a rischio

Una persona cammina davanti ad un muro con un graffiti di immagini di ebola
Una persona cammina davanti ad un muro con un graffiti di immagini di ebola

ROMA. – Anche nella Repubblica Democratica del Congo, interessata dall’epidemia di Ebola, si torna a scuola, e l’Unicef sta intensificando i programmi per l’istruzione, la salute, l’acqua e i servizi igienico-sanitari nelle zone colpite. Lo comunica la stessa organizzazione, secondo cui sono oltre 82mila i bambini nelle 250 scuole nelle aree a rischio. Secondo l’ultimo bollettino Oms il virus ha già fatto nelle provincie di Nord Kivu e Ituri, interessate anche da scontri tra bande armate, 112 casi e 75 morti.

I responsabili e gli insegnanti delle scuole, spiega il comunicato, saranno formati su come prevenire e proteggersi da Ebola e come istruire i bambini sulle corrette pratiche igieniche per prevenire la diffusione del virus. Per garantire che le scuole nelle zone sanitarie colpite siano preparate per una risposta adeguata, l’Unicef sta distribuendo aiuti igienico-sanitari e idrici che comprendono: termometri laser, kit per lavarsi le mani, megafoni e cartelloni con informazioni sulla prevenzione per le 250 scuole.

“L’istruzione è un diritto per ogni bambino ed è essenziale per sviluppare il loro pieno potenziale. Soprattutto in periodi di crisi come durante l’epidemia di Ebola, le scuole per i bambini sono vitali per trovare una stabilità, imparare misure di prevenzione e ricevere supporto psicosociale – ha dichiarato Gianfranco Rotigliano, Rappresentante Unicef in Repubblica Democratica del Congo -. Ogni sforzo deve essere fatto per garantire un inizio del nuovo anno scolastico sicuro e senza problemi”.

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