Europa League: Atalanta, rigori beffa a Copenaghen

L'atalantino Alejandro Gomez in azione contro Peter Andersen durante la partita contro il Copenaghen.
L'atalantino Alejandro Gomez in azione contro Peter Andersen durante la partita contro il Copenaghen. EPA/LISELOTTE SABROE DENMARK OUT

BERGAMO. – Una battaglia trascinata fino ai tiri di rigore e l’Atalanta ci rimette le penne, fallendo il primissimo obiettivo stagionale. La squadra di Gasperini arriva sul dischetto piegata sulle ginocchia e al Telia Parken di Copenaghen sono i padroni di casa, pur stretti d’assedio anche se molto meno rispetto al Mapei Stadium, a strappare il biglietto per la fase a gironi di Europa League, preparandosi al sorteggio di domani all’ora di pranzo al Grimaldi Forum.

Gasperini rispetto al Monday Night di campionato con la Roma conferma nell’undici di partenza Gollini, Palomino (spostato al centro della difesa), Castagne, Pasalic e Zapata, preferito davanti a Barrow con Gomez a supporto. Ed è proprio sul primo angolo dell’argentino, da sinistra, che il colombiano sforna l’occasione di passare al 4′, ma il colpo di testa favorito dalla torre di Toloi è alto sopra la traversa. In precedenza, la percussione di Thomsen aveva trovato il contrasto di Masiello, con Gollini sicuro in presa.

Al 9′, invece, il portiere dei bergamaschi deve tuffarsi: Skov converge da destra servendo la girata mancina di Fischer, palla bloccata a terra. Gli uomini di Solbakken, ben lungi dal replicare la tattica attendista dell’andata a Reggio Emilia, sono martellanti nelle loro avanzate: al quarto d’ora Palomino manda per le terre N’Doye seguendolo alla propria sinistra, la punizione mancina di Skov non decolla e non si angola a sufficienza.

La chance d’oro del vantaggio piove improvvisa all’alba del 21′, quando la combinazione Gomez-Zapata libera al tiro Freuler e sulla respinta del muro locale Pasalic scaglia la sfera sui piedi dell’estremo difensore Joronen. La catena di sinistra funziona, la mira un po’ meno, perché il croato, stavolta col mancino, fa impennare la conclusione sull’asse Gomez-Gosens con cross preciso in area del tedesco.

I rischi, per l’Atalanta, sono da fermo, vedi punizione-bis di Skov (32′) su cui Gollini preferisce la respinta di pugno a mezz’altezza. Ma a ruota è di nuovo Pasalic a doversi mangiare le mani per il radente paratogli dal portiere dei danesi.

Nella ripresa Gasperini cala l’asso dell’ex di turno Cornelius togliendo di mezzo proprio il centrattacco, in debito d’ossigeno, e allora tocca al Papu provare a risolverla in prima persona: il filtrante al 13′ di Freuler è perfetto, la stoccata dai diciotto metri incoccia nell’ennesima prodezza di Joronen che la toglie dall’angoletto alla sua sinistra.

Al quarto d’ora, entrato anche Barrow per Pasalic con virata al 3-4-3, Gomez chiama il fallo al limite di Zeca, cogliendo il palo esteno sul calcio piazzato susseguente. Solbakken arretra Fischer a esterno alto a sinistra inserendo Sotiriou in avanti, ma i suoi puntano a trascinarla ai supplementari, mettendola sul piano fisico tanto da costringere Castagne a proseguire con un turbante dopo un testa a testa con Boilesen.

Gosens imbecca Cornelius che cerca il palo lontano (32′) senza centrare lo specchio, al 37′ Ankersen si tuffa cercando il fondo simulando il contatto con Masiello. Castagne stoppa Fischer al 1′ di recupero, il terzo cambio atalantino Pessina (per Freuler) inaugura l’extra time. Al 3′ lungolinea di Toloi per Barrow che non incrocia, poi Adnan subentra a Gosens.

Brivido freddo al centesimo, quando Boilesen sbuca in area piccola sulla punizione di Bjelland ciccando l’esterno sinistro. Secondo supplementare, altro pericolo danese, con Palomino a rubare la sfera a Fischer sulla sponda di Sotiriou. A 70 secondi dai rigori Gomez scodella per de Roon che incappa in una via di mezzo fra cross e tiro telefonandolo al portiere avversario.

Si va ai tiri dal dischetto: de Roon, Sotiriou, Ali Adnan, Gregus e Skov fanno il loro dovere col Papu che calcia il suo sulla faccia superiore della traversa, Masiello segna, N’Doye la riapre alzando alle stelle ma Cornelius se lo fa intercettare e Vavro infila il suo. 4-3 alla lotteria, una beffa atroce per i nerazzurri.