Autostrade: “Obblighi rispettati”. Toninelli: “Indecente”

Nella foto una sezione del ponte Morandi, rimasta sospesa nel vuoto.
Autostrade: cda si prepara a battaglia. (Foto, Vigili del Fuoco via AP)

ROMA. – Tensione alle stelle tra Autostrade e Governo sul crollo del ponte a Genova dopo il cda della società guidata da Giovanni Castellucci. L’azienda ha ribadito di aver rispettato tutti gli “obblighi concessori”, scatenando le ire del ministro Danilo Toninelli e del vicepremier, Luigi Di Maio. “Indecente”, attacca il ministro delle Infrastrutture, mentre il vicepremier invita la società a “tacere”.

Nella sede romana del gruppo, presidiata da una nutrita pattuglia di polizia, si è svolto un doppio consiglio di amministrazione, di Autostrade e poi della capogruppo Atlantia, per finalizzare la risposta alla lettera del Mit che ha avviato l’iter per la revoca della concessione.

Il cda “ha preso atto degli elementi di confutazione alla lettera del Ministero delle Infrastrutture datata 16 agosto 2018 predisposti dalle strutture tecniche della società ed ha confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della società”, afferma Autostrade, precisando che “la lettera di riscontro ed i relativi allegati saranno inviati al Ministero nel termine assegnato”, ossia entro il 1 settembre.

A stretto giro arriva l’affondo di Toninelli. “È incredibile sentir parlare Autostrade di ‘puntuale adempimento degli obblighi’ dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all’indecenza”, twitta il ministro. Rincara la dose Di Maio. “Autostrade dice di aver fatto ‘un puntuale adempimento degli obblighi concessori’ previsti dalla convenzione con lo Stato. Me la sono riletta tutta attentamente. Far crollare il ponte, causando 43 morti non era nel contratto”, scrive su Facebook.

“Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere”, aggiunge il vicepremier. Nella vicenda si inserisce anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, confermando che il “primo obiettivo” del governo “è la revoca della concessione” ad Autostrade.

Ma lo stesso Giorgetti, parlando alla Versiliana, esprime dubbi sulla nazionalizzazione. Dopo la revoca “lo Stato avrà due possibilità. La prima è decidere di fare le cose in casa, nazionalizzare, utilizzando Anas o non so bene cos’altro per gestire la rete autostradale. Onestamente io esprimo dei dubbi che oggi Anas abbia le strutture tecniche e le capacità per farlo”, spiega. “L’alternativa è fare una gara in cui si rimetta in gara la concessione, a condizioni diverse”.

Ma sul Governo piovono anche le prime critiche esplicite circa le modalità per la ricostruzione del ponte. Ad esprimere un forte disappunto è il presidente dell’Oice, l’associazione che riunisce le società di ingegneria e architettura di Confidustria. “Il Governo indica con dichiarazioni pubbliche da chi sarà realizzato il ponte, mi chiedo come si possa, con una sola dichiarazione, da una parte delegittimare tutto il sistema imprenditoriale dei costruttori e delle società di ingegneria private italiane, relegandole a ruolo di spettatori incolpevoli e presunti malfattori e dall’altra dare una lenzuolata al sistema degli appalti in vigore in questo Paese, lasciando tutti gli operatori sgomenti”, dice Gabriele Scicolone, rivendicando: “noi siamo tra i migliori progettisti del mondo”.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)