Cala la tensione sull’Italia. Borsa positiva, spread cala

Un operatore indica con una matita l'andamento della borsa sullo schermo del suo computer
Un operatore indica con una matita l'andamento della borsa sullo schermo del suo computer

MILANO. – Il taglio previsto dell’outlook di Fitch sull’Italia non ha avviato l’attacco dei mercati. A questo si sono aggiunte le parole tranquillizzanti arrivate dal vice premier Matteo Salvini: lo spread è sceso rispetto a venerdì, Piazza Affari si è mossa in positivo e i titoli bancari hanno messo a segno crescite anche consistenti.

Il tutto nonostante si comincino a vedere gli effetti della riduzione del quantitative easing della Bce. Sono infatti scesi in agosto gli acquisti di titoli di Stato italiani da parte della Banca centrale: il mese scorso si sono ridotti a 3,598 miliardi con una taglio dell’11,6% (471 milioni) rispetto ai 4,069 miliardi di luglio, portando il totale a 356,4 miliardi.

Ma lo spread non ne ha risentito: il differenziale del rendimento dei titoli di Stato italiani rispetto agli omologhi tedeschi si è attestato abbondantemente sotto quota 290, chiudendo a 282 punti base dai 289,9 di venerdì, anche se in corso di seduta è salito fino a 291 punti base. I calcoli più a lungo periodo sono comunque pesanti: sono stati sei mesi in rosso per lo spread italiano e non solo rispetto al Bund.

Guardando al confronto temporale con gli altri big del mondo (dal Giappone alla Francia, dall’Australia alla Spagna), il rendimento dei titoli decennali italiani è aumentato rispetto a quello di quasi tutti, tranne Russia e Brasile. Meglio dell’Italia ha fatto anche la Grecia: il rendimento dei titoli ellenici è al 4,41%, a 120 punti base dal 3,21% del Btp, 111 in meno rispetto a sei mesi fa.

Privi della guida di Wall street chiusa per festività, gli operatori delle Borse europee hanno guardato ancora ai rischi dall’Argentina e dalla Turchia, ma i mercati azionari del Vecchio continente sono rimasti in genere piatti: l’unico listino con una direzione precisa è stato quello di Londra salito di quasi un punto percentuale, spinto soprattutto dai titoli assicurativi e dal prezzo del petrolio.

Piazza Affari dalla sua ha chiuso in aumento dello 0,6% una giornata tranquilla e dagli scambi ridotti, con il titolo migliore tra quelli a elevata capitalizzazione che è stato Ubi banca, salito del 3%, seguito da Mediobanca e Intesa. Nel paniere ‘minore’ Immsi è cresciuto dell’11% dopo la semestrale, Fincantieri del 7% anche su un report positivo di Mediobanca mentre Astaldi ha ceduto quasi il 4% finale con Standard & Poor’s che, dopo la chiusura di Borsa, ha abbassato il rating a lungo termine da CCC a CCC-.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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