Salvini: “La manovra rispetta le regole, ma cambiare il Patto”

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte (C) con il ministro dellinterno e vicepremier Matteo Salvini (D) ed il ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio (S) durante un dibattito in aula al Senato. Governo
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte (C) con il ministro dellinterno e vicepremier Matteo Salvini (D) ed il ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio (S) durante un dibattito in aula al Senato. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Una botta al cerchio ed una alla botte. Matteo Salvini tira il freno sulla prossima manovra. Il leader della Lega assicura, uscendo da Palazzo Chigi dopo aver guidato il Consiglio dei Ministri che la legge di bilancio sarà “rispettosa di tutte le regole”. I mercati registrano subito il tono tranquillizzante: lo spread dopo aver toccato i 291 punti si ferma a quota 282, Piazza Affari chiude sa +0,62%.

Ma in serata parlando con gli amministratori locali della Tuscia a Viterbo chiarisce che le regole europee il governo le vuole comunque modificare. “La revisione del Patto di stabilita? E’ una delle cose di cui ho parlato con il ministro Tria”, racconta.

La Lega farà un primo punto domani, con una riunione dedicata proprio alle priorità da inserire nel ddl di metà ottobre, partendo probabilmente dalla flat tax per gli autonomi e dalla pace fiscale. Ma tra domani e dopodomani ad incontrarsi saranno anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepremier e Giovanni Tria.

Non a caso, nonostante le dichiarazioni in successione di molti esponenti dell’esecutivo, il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, non ha voluto sbilanciarsi al termine del consiglio dei ministri sul tema degli ultimi giorni, lo sforamento o meno del fatidico parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil, e ha invitato a pazientare ancora “un paio di giorni”, per capire quale sarà la linea politica dell’esecutivo.

Rientrato da meno di 48 ore dal viaggio in Cina, Tria è già al lavoro al Tesoro con i suoi più stretti collaboratori per definire il nuovo quadro macroeconomico per il 2018 e il 2019. Il primo passo in vista della messa a punto della manovra è infatti la Nota di aggiornamento al Def attesa per la settimana tra il 24 e il 29 settembre. Il Mef non ha intenzione di anticiparla, come chiede a gran voce Forza Italia, ma preferisce aspettare gli ultimi dati sui conti economici dell’Istat, in arrivo il 21 settembre, per fare i calcoli definitivi.

La famosa tabella sugli indicatori di finanza pubblica fisserà gli obiettivi di deficit, saldo strutturale e debito pubblico, nella consapevolezza che proprio il debito dovrà dare segnali di discesa, anche considerando la ormai imminente fine del Qe. Già ad agosto l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce si è ridotta di 3,6 miliardi, con un calo superiore all’11%. In quel quadro macro andranno poi inserite le misure della legge di bilancio, che rispecchieranno le priorità dei partiti: reddito di cittadinanza, flat tax e revisione della legge Fornero.

Sul calo della pressione fiscale, lo stesso Salvini ha ridimensionato le aspettative della prima ora, specificato che “ci sarà un primo passo e tanti italiani, tanti artigiani e tanti professionisti pagheranno meno tasse”. L’idea, nota, è quella di estendere il regime forfettario per le partite Iva, come previsto dalla proposta di legge depositata dalla Lega alla Camera. Nel testo il tetto di ricavi per aderire al forfait al 15% è di 100.000 euro ma, se la misura fosse assorbita in manovra, non è detto che la cifra rimanga tale.

Sulla legge Fornero si potrà forse intervenire mettendo mano all’Ape sociale, tenendo in vita l’Ape volontaria, ma utilizzando piuttosto i fondi di solidarietà, ha spiegato il consulente della Lega, Alberto Brambilla, che è tornato a criticare il Movimento 5 Stelle e Di Maio per l’impostazione sul taglio delle pensioni d’oro. Lo “schemino” diffuso su Facebook dal vicepremier per spiegare agli italiani le intenzioni dei 5S “è assolutamente non attuabile” e differisce dalla proposta di legge a doppia firma depositata in Parlamento, afferma il professore che invita il ministro del Lavoro ad “andare su altri temi”.

(di Mila Onder/ANSA)