Caos vaccini, primi bimbi fuori dalla scuola. Norma in bilico

La mano di un dottore impugna una siringa con il vaccino.
Alla Camera spunta l'ipotesi di un emendamento pro obbligo. (FOTO ANSA)

ROMA. – Per i bambini non vaccinati, l’anno scolastico si apre con le difficoltà che erano state annunciate. Nelle regioni dove gli istituti hanno aperto le porte, sono partite le prime sospensioni. Ma alla Camera si fa strada l’ipotesi di trovare una sintesi fra maggioranza e opposizione per una soluzione che nei fatti ristabilirebbe il principio fino ad ora contestato dell’obbligo vaccinale.

In sostanza un emendamento che potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto a quello approvato prima della pausa estiva, che fa slittare di un anno l’obbligo di presentare i certificati vaccinali E’ iniziato infatti alla Camera l’iter del decreto Milleproroghe, che contiene tra l’altro le norme sui vaccini e sulle periferie. Al termine delle audizioni in commissione il Pd, con Vito De Filippo, Andrea Giorgis e Gennaro Migliore, ha annunciato emendamenti soppressivi delle norme sui vaccini e sulle periferie.

Critiche alle prime sono venute anche da due deputati di M5s, Giorgio Trizzino e Carmelo Miceli. Ed il relatore della Bilancio, Giuseppe Buompane (M5S), interpellato sulla possibilità di suoi emendamenti (e della relatrice della Affari Costituzionali Vittoria Baldino, sempre 5S) ha risposto: “cercheremo di fare una sintesi delle indicazioni dei gruppi parlamentari”.

A Bologna intanto 90 piccoli alunni sono stati sospesi dalla scuola materna e altri 46 non potranno frequentare il nido perché non in regola. Con il via delle materne, sono arrivate le prime mail di sospensione, da oggi sono i messi comunali ad andare a casa delle famiglie no vax o ritardatarie per notificare l’espulsione. A Padova una settantina di bimbi senza copertura non si è presentata al primo suono della campanella. A Reggio Emilia invece sono stati 77 i bambini che pur senza autocertificazione sono stati accolti negli asili.

Intanto da Roma parte la rivolta dei presidi: l’Associazione Nazionale del Lazio ha parlato chiaro. “Secondo la legge Lorenzin i bambini devono avere la certificazione dei vaccini fatti, mentre secondo la circolare ministeriale è sufficiente l’autocertificazione. E’ una situazione di grande confusione, a farne le spese sono presidi e famiglie”. Ancora più diretto il presidente dell’associazione, Antonello Giannelli: “Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”.

Una crepa è stata aperta dal fronte dei medici, che si è presentato compatto davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera sulle misure del Milleproroghe. Particolarmente accorato l’intervento di Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria, che in Commissione ha portato anche la sua esperienza personale di dirigente dell’Unità di pediatria dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: “E’ indegno vedere bambini che nel 2018 muoiono di pertosse, morbillo, varicella”.

Dal fronte della politica parlano Pd e Fi. “La settimana prossima alla Camera arriverà il decreto che rinvia l’obbligo di vaccinazione. E’ arrivato il momento di fare una durissima battaglia parlamentare, anche ricorrendo all’ostruzionismo se necessario, perché sui figli non si scherza”, ha scritto Matteo Renzi nella sua e-news. Per Fi parla tra l’altro Mara Carfagna su Fb: “Il governo ha fatto un errore da terza elementare”.

(Di Silvana Logozzo/ANSA)