Mercoledì la “prima volta” di Conte al question time

I vicepremier Luigi Di Maio (S) e Matteo Salvini (D) durante le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (C) nell'Aula della Camera in vista del consiglio europeo
I vicepremier Luigi Di Maio (S) e Matteo Salvini (D) durante le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte (C) nell'Aula della Camera in vista del consiglio europeo. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – A poco più di tre mesi dalla nomina, mercoledì Giuseppe Conte affronta il suo primo question time alla Camera. Anche se non si conoscono ancora i temi su cui tutti i gruppi parlamentari “interrogheranno” il presidente del Consiglio, l’appuntamento è comunque particolarmente atteso. Se non altro, perché nel passato i premier sono stati spesso restii a rispondere personalmente in modo regolare in Aula; e questo malgrado il regolamento di Montecitorio preveda l’obbligo di partecipare al question time almeno due volte al mese per il presidente o per il vicepresidente del Consiglio.

Tornando indietro nel tempo, si scopre che Paolo Gentiloni non ha mai partecipato al question time da presidente del Consiglio. Matteo Renzi si è presentato alla Camera in due occasioni alle interrogazioni a risposta immediata. Perché avvenisse la prima volta, servì un richiamo formale dell’allora presidente della Camera Laura Boldrini ad osservare il regolamento. Renzi accolse l’invito, ma ribatté sottolineando la “necessità di un aggiornamento” di questo istituto “per ravvivare l’interesse” ed evitare che si riduca a un mero adempimento rituale”.

Enrico Letta partecipò a due question time, ad uno solo Mario Monti, mentre abbastanza presente è stato Romano Prodi durante la sua esperienza da presidente del Consiglio. Il premier che, invece, non rispose mai al question time di Montecitorio fu Silvio Berlusconi, che invece in Aula mandava regolarmente i vicepremier facendo imbufalire l’opposizione di centrosinistra.

Memorabili, a tal proposito, erano gli interventi di Piero Ruzzante dei Ds che, alla fine di ogni question time sottolineava per quante volte Berlusconi si fosse sottratto all’appuntamento al quale si vedrà ora se Conte sarà più assiduo.

(di Francesco Bongarrà/ANSA)

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