Prove d’intesa, Salvini e Di Maio rassicurano i mercati

Tabellone con i cambi del giorno.
Salvini e Di Maio rassicurano i mercati

ROMA. – Avanti, magari gradualmente, ma tutti assieme, senza strappi, rispettando ogni regola. Al vertice di maggioranza sulla manovra si respira un clima di unità e convergenza all’interno della compagine gialloverde, che conferma i toni concilianti degli ultimi giorni. Deposta per un giorno l’ascia di guerra sulle priorità, al termine di una mattinata di lavoro su cifre e tabelle, Luigi Di Maio e Matteo Salvini trovano un terreno comune di intesa, rassicurando mercati e Unione europea sulla loro volontà di rispettare ogni vincolo.

Tutti, quindi, almeno per oggi, sembrano allineati alla volontà del titolare del Tesoro, Giovanni Tria di non andare oltre il tetto del 2%. Un obiettivo gradito al premier Giuseppe Conte e al capo dello Stato, Sergio Mattarella.

La riunione inizia di prima mattina: alle otto e mezzo a Palazzo Chigi. Riuniti attorno al tavolo ci sono il premier, i due vicepremier, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, i ministri Giovanni Tria, Enzo Moavero Milanesi e Paolo Savona. Prima ancora del vertice, il segretario federale leghista, a Radio Anch’io, assicurava che il reddito di cittadinanza “sarà nella manovra”. E al Sole24 Ore garantiva che la legge di bilancio sarà “seria e nel rispetto di tutti i vincoli Ue”.

Parole molto apprezzate dal Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: “Mi sembrano dichiarazioni che vanno verso una dimensione di grande responsabilità”. Contemporaneamente, quasi seguendo una regia preordinata, Luigi Di Maio, su Radio Radicale, restituiva la cortesia di Salvini, ricordando che “la flat tax è argomento contenuto nel Contratto di Governo”.

Al termine della riunione, durata tre ore, Luigi Di Maio, davanti alle telecamere conferma la forte sintonia. Definisce la manovra “coraggiosa ma capace di mantenere gli impegni”, con misure che “rassicureranno i mercati, ma anche le famiglie di chi ha figli che non trovano lavoro”. Il capo politico dei Cinque Stelle non si sbilancia sulle cifre, ma assicura di essere d’accordo con Giovanni Tria e la sua idea di stare ben sotto non solo al 3 ma anche al 2%. “Non c’è contrapposizione con lui, c’è lavoro di squadra”.

“Faremo una manovra – promette sorridente – che ridarà il sorriso agli italiani e che manterrà i conti in ordine”. Assicura che il reddito di cittadinanza “non è alternativo” alla flat tax. Ed è dialogante perfino sui giudizi, finora demonizzati, delle agenzie di rating: “Ho sempre detto che nel giorno in cui si dovesse scegliere tra le agenzie di rating e gli italiani avrei scelto gli italiani. Ma non è detto – aggiunge – che si tratti di interessi sempre in contrapposizione”.

E a chi gli chiede dove si troveranno i soldi, Di Maio risponde annunciando già al Consiglio dei ministri di domani il varo del ddl anticorruzione. “Se contrastiamo la corruzione – si scalda Di Maio – avremo più risorse, più merito, ed un Paese che ha più fiducia per cominciare a spendere”.

Su questo provvedimento la Lega ha espresso più di un dubbio. Soprattutto sul “daspo” per i corruttori, Matteo Salvini, si dice quanto meno prudente. “Attenti ai processi sommari”, avverte oggi. Tuttavia, il clima tra Lega e M5s è talmente buono che non sarà questo disegno di legge a rovinarlo.

Ne è convinto soprattutto Giuseppe Conte: “stiamo approfondendo tutti i dettagli per varare un piano finanziario che tenga i conti in ordine e che consenta al Paese di perseguire un pieno rilancio sul piano economico-sociale: la nostra – assicura – sarà una manovra nel segno della crescita nella stabilità”. Parole che sembrano convincere i mercati: lo spread è sceso sotto quota 250 e la Borsa continua a essere positiva.

Chi invece vede nero è il commissario Ue al Bilancio Guenther Oettinger, convinto che il governo italiano, assieme a quelli di Polonia, Ungheria e Romania, “vogliano indebolire o addirittura distruggere il progetto europeo”.

(di Marcello Campo/ANSA)