Maradona allenatore e presidente: “Nuova sfida”

Diego Maradona acclamato dai tifosi della 'Dinamo Brest' in Bielorussia.
Diego Maradona acclamato dai tifosi della 'Dinamo Brest' in Bielorussia. EPA/TATYANA ZENKOVICH

ROMA. – Meglio la serie B del Messico che niente. E’ questo il ragionamento fatto da Diego Armando Maradona, che non rinuncia al desiderio di fare l’allenatore e ha quindi firmato per i Dorados di Sinaloa, città finora tristemente famosa per il narcotraffico e il suo Cartello. Ma non è il caso di esercitarsi in facili ironie, piuttosto è il caso di registrare che l’annuncio dell’ex ‘Pibe de Oro’ ha subito scatenato l’ennesima polemica fra argentini e brasiliani.

Tutto nasce da un tweet di commento di un’altra squadra messicana, il Queretaro che fa parte della massima serie e ha commentato postando una foto di Ronaldinho, suo ex giocatore, con questa didascalia: “il migliore numero 10 mai venuto in Messico è lui”. Apriti cielo, sui social in molti dall’Argentina si sono esercitati in considerazioni che è facile immaginare, perché Dieguito non si tocca.

Per allenare la squadra di Sinaloa Maradona ha avuto il via libera da uno dei suoi avvocati, Matias Morla, il quale gli ha spiegato che può ricoprire tale incarico e al contempo mantenere quello di presidente onorario della società bielorussa della Dinamo Brest: nell’ex repubblica sovietica Diego ha ricevuto un’accoglienza trionfale, con tanto di sfilata su una camionetta militare e anello di diamanti in regalo.

“Una nuova grande sfida attende Diego!”, ha commentato il legale. Anche dalla Bielorussia è arrivato l’ok: “i due incarichi non sono in contrasto tra di loro”, ha fatto sapere il club, visto che tanto sembra complicato che le due squadre possano affrontarsi in qualche competizione ufficiale.

Intanto però c’è un problema: l’argentino Cristian Campestrini, da tre anni portiere dei Dorados, non aveva rinnovato con i messicani “perché Maradona mi aveva chiamato alla Dinamo Brest” e ora non vuole rispettare l’accordo “perché tutto dipendeva da Diego e lui ora viene qui in Messico. Non sono un buffone, io avevo dato la mia parola a Maradona e lui la sua a me. Ora che succederà?”. Il caso è intricato e solo Maradona, chissà come, potrà risolverlo.