L’America si ferma e celebra gli eroi dell’11 settembre

11 settembre: il secondo aereo sta per schiantarsi sulle torri.

WASHINGTON. – A 17 anni dall’Apocalisse dell’11 settembre, costata la vita a quasi tremila persone, sono tante le vittime che restano ancora senza un nome. I loro resti, rinvenuti soprattutto tra le macerie delle Torri Gemelle a Manhattan, impossibili da identificare, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni con il ricorso al test del Dna. E il dolore mai sopito per i morti di Ground Zero, del Pentagono e del volo 93 della United precipitato in un campo della Pennsylvania ha fermato ancora una volta l’America.

E a ricordare che gli Stati Uniti restano nel mirino dei terroristi ci ha pensato al Qaida, che nel giorno dell’anniversario degli attentati del 2001 ha diffuso un messaggio veicolato attraverso i propri network online e rilanciato da Site. Nell’audio, attribuito al leader Ayman al Zawahiri, si sostiene come al Qaida sia più viva che mai e si dispensano consigli su “come affrontare gli Usa”.

“Diciassette anni sono passati da quando Bush ha lanciato la sua crociata contro i musulmani” ricorda al Zawahiri, che con le sue parole dà sostanza all’allerta lanciata dal Dipartimento della sicurezza nazionale Usa ancora negli ultimi giorni: “La possibilità di altri attacchi terroristici sofisticati resta una minaccia”.

“Gli Stati Uniti non si piegheranno e non si arrenderanno mai al terrore e alla tirannia”, ha replicato il presidente americano Donald Trump che con la first Melania ha partecipato alla cerimonia svoltasi a Shanksville, in Pennsylvania, dove cadde il volo 943, quasi certamente diretto sulla capitale Washington e pronto a schiantarsi sulla sede del Congresso.

“A bordo c’erano dei patrioti, degli eroi americani che hanno salvato Capitol Hill”, ha aggiunto Trump nel corso di un intervento sobrio, in cui il tono della voce si è fatto appena più severo solo quando ha sottolineato come “il futuro dell’America non è scritto dai nostri nemici ma dai nostri eroi”.

Il presidente – che i sondaggi delle ultime ore danno in calo di popolarità – ha quindi ricordato le telefonate e i messaggi ai propri cari dei passeggeri di quel maledetto volo che fino al’ultimo cercarono di fermare i dirottatori, riuscendo a mandare all’aria i loro piani. Mentre centrarono l’obiettivo sia i dirottatori che col loro aereo si schiantarono contro il lato nord del Pentagono sia quelli che a bordo di due voli annientarono le Twin Towers, simbolo di New York.

A Ground Zero si sono radunate migliaia di persone per l’emozionante lettura dei nomi delle vittime, interrotta solo ai rintocchi della campanella che ha ricordato il momento dello schianto contro le due torri e quello del loro crollo. Presenti oltre al sindaco Bill de Blasio e al governatore Anrew Cuomo anche l’ex primo cittadino di New York Rudy Giuliani, che all’epoca fu ribattezzato “il sindaco d’America”. “La sua leadership, il suo coraggio e le sue capacità non vanno mai dimenticati”, ha twittato Trump, il cui team di legali è oggi guidato proprio da Giuliani.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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