Tensione M5s e Lega su Genova, nodo scelta commissario

Vista spezzone del ponte Morandi crollato a Genova.
Vista spezzone del ponte Morandi crollato a Genova.

ROMA. – Via libera del cdm “salvo intese” al decreto ‘urgenze’ con le misure per la città di Genova, oltre che per Ischia e il Centro Italia. Gli interventi per il capoluogo ligure, che si appresta a ricordare il crollo del ponte Morandi di un mese fa, arrivano però non senza tensioni tra M5s e Lega. Il nodo è il commissario. Il Governatore Giovanni Toti alza infatti la voce e chiede che la Liguria e Genova abbiano “una voce in capitolo”.

E il premier Giuseppe Conte, che sarà a Genova, assicura che presenterà il lavoro del governo a Toti e al sindaco Bucci e ascolterà i loro contributi: il nome del commissario arriverà quindi successivamente con un dpcm, un decreto del Presidente del Consiglio. Intanto Autostrade si dice pronta a realizzare, insieme a Fincantieri, il ponte sul progetto di Renzo Piano nel minor tempo possibile.

Il decreto, che contiene gli interventi di sostegno alla città ma anche una serie di misure per le infrastrutture, è uscito da un non facile consiglio dei ministri. “Torno a Genova ma non a mani vuote – ha detto il premier Giuseppe Conte – Torno con questo decreto per consentire l’intrapresa per il ripristino delle condizioni di vita delle popolazioni locali”.

Ma per vedere il testo potrebbe essere necessario del tempo visto che il decreto è stato approvato “salvo intese”. A rallentare l’esame, le divergenze tra le due anime del Governo sul capoluogo ligure e sulle misure da prendere dopo il crollo del Ponte Morandi: tra i nodi, in particolare, il nome e i poteri da attribuire al nuovo commissario per la ricostruzione. Tensioni prontamente smussate dal Governo: “Si tratta di limature, non di contrasti. Tutto si aggiusta”, hanno spiegato fonti dell’esecutivo che ha poi scelto la via di un confronto con le amministrazioni locali prima di scegliere il nome del commissario.

Una scelta che, non è escluso, potrebbe ricadere proprio o sul governatore Toti o sul sindaco Bucci, che però – non è un segreto – puntano a velocizzare la ricostruzione coinvolgendo anche Autostrade, soluzione invece invisa al vicepremier Luigi Di Maio e al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli.

La percezione di una strada in salita era arrivata dalle parole del Governatore ligure Toti, che ha avuto con il premier Giuseppe Conte una lunga telefonata durante la quale ha evidenziato vari punti del decreto da “migliorare”. A non convincere il Governatore, in particolare, il coinvolgimento delle istituzioni locali in termini tecnici e non politici. “Abbiamo diritto da liguri e da genovesi di avere voce in capitolo”, ha tuonato Toti in diretta Facebook, augurandosi che il commissario non sia uno che “appaia come da fuori”.

Ma più in generale Toti ha chiesto che non si faccia “campagna elettorale sul ponte di Genova” e “sulla pelle dei genovesi”, una campagna politica sarebbe “intollerabile”: qualsiasi misura acceleri la ricostruzione mi troverà sostenitore”, altrimenti sarò “ostile”, ha detto.

Intanto Autostrade per l’Italia assicura di essere pronta a ricostruire e ribadisce la propria disponibilità a dispetto delle intenzioni del Governo di tenerla fuori dai giochi. “Pensiamo di poter dare molto a Genova, in particolare un ponte ricostruito secondo il progetto di Renzo Piano insieme a Fincantieri nei più brevi tempi possibili”, ha detto l’a.d. Giovanni Castellucci a Porta a Porta, insistendo sulle capacità della sua società (“i ponti li sanno fare tutti ma noi pensiamo di avere una capacità esecutiva veloce”) e ribadendo l’apertura a Fincantieri (più neutro, invece, su Italferr: “una grande azienda, fa più o meno il nostro mestiere nell’ingegneria”).

In attesa della battaglia legale (“oggi non è opportuno parlare di carte bollate”), infine, il manager ha ribadito come sul ponte non sia mancata la manutenzione e ha assicurato il proprio impegno perché emerga la verità: “La responsabilità ce la sentiamo tutta”, ha detto, ma per parlare di colpa – ha ribadito – bisogna prima capire cosa è successo.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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