Migranti: la Grecia supera l’Italia per gli arrivi, piani Ue

Migranti dalla Syria e Afghanistan arrivano nell'isola di Lesbo, in Grecia.
Migranti dalla Syria e Afghanistan arrivano nell'isola di Lesbo, in Grecia.(Archivio) (ANSA/AP Photo/Santi Palacios)

BRUXELLES. – Crolla il numero dei migranti arrivati in Italia, mentre raddoppiano le cifre della Spagna, che si conferma principale porta di ingresso dei flussi verso l’Ue. Seguita dalla Grecia che supera la penisola. E nei centri di accoglienza delle isole dell’Egeo il sovraffollamento torna a livelli d’allarme, sforando la cifra record di oltre 20mila presenze. Con Bruxelles che preme su Atene per accelerare il trasferimento di 3mila richiedenti asilo sulla terraferma, per alleggerire le difficili condizioni dei campi, soprattutto a Moria, oggetto di numerose denunce da parte delle organizzazioni non governative, negli ultimi giorni.

Proprio per velocizzare le evacuazioni – che ormai vengono ripetute periodicamente, con 32mila profughi vulnerabili già allontanati dalle isole – la settimana prossima, il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos sarà ad Atene, dove incontrerà anche il premier Alexis Tsipras, mentre si teme che la battaglia per Idlib, in Siria, possa accrescere ulteriormente la pressione.

In generale, comunque, secondo i dati di Frontex, ad agosto, il numero dei migranti arrivati nell’Unione è rimasto in linea con lo stesso periodo del 2017, per un totale di 12.500. In Grecia ne sono stati intercettati in tutto 4.200, l’11% in meno. L’Italia ha registrato un calo del 62%, con 1.500 persone, mentre la Spagna, per il secondo mese consecutivo, ha raddoppiato le sue cifre, facendo salire l’asticella a 6.500.

Nei Balcani occidentali, sulla rotta principale, attraverso Serbia, Ungheria e Croazia, i numeri sono rimasti bassi; la pressione migratoria si è invece evidenziata su una via parallela, attraverso Albania, Montenegro, Bosnia e Erzegovina.

Nei primi otto mesi del 2018, i migranti entrati nell’Unione sono stati in tutto 86.500, con un calo del 40%, dovuto soprattutto alla riduzione dei flussi nel Mediterraneo centrale. L’Italia ha visto una diminuzione dell’80%, rispetto allo stesso periodo del 2017, con 19.600 persone arrivate. In Spagna, sono giunti 29.600 migranti, soprattutto originari del Marocco, della Guinea e del Mali; quelli dai Paesi sub-sahariani hanno pesato per oltre tre quarti sul totale, e la presenza di alcune nazionalità, che di solito passavano dalla Libia, attraverso il Mediterraneo centrale, indicano uno spostamento di flussi. In Grecia, a causa di un significativo aumento degli attraversamenti dalla frontiera terrestre turca, il totale dei migranti intercettati è invece salito del 58%, a 34.300.

E restano drammatici i numeri delle vittime: quasi 1.600 migranti e rifugiati hanno perso la vita nel Mediterraneo dall’inizio di quest’anno, secondo i dati del’Oim. Dal primo gennaio 1.586 uomini, donne e bambini sono morti mentre tentavano di giungere in Europa via mare, sottolinea l’Organizzazione per le migrazioni. E la maggior parte (oltre 1.100 vittime) ha perso la vita sulla rotta del Mediterraneo centrale tra Nord Africa e l’Italia e Malta.

(di Patrizia Antonini/ANSA)