Pallavolo, Mondiali: l’Italia sfida la leggenda Velasco

In azione Julio Velasco, 65 anni, ex ct dell'Italia
Julio Velasco, 65 anni, ex ct dell'Italia

FIRENZE. – Dopo le belle e convincenti vittorie contro Giappone e Belgio, al Mandela Forum di Firenze, l’Italia del volley affronterà l’Argentina del leggendario Julio Velasco. Un allenatore, un uomo, che ha cambiato prima la pallavolo in Italia e poi nel mondo. Il Poll A dei Mondiali ha messo di fronte passato e presente azzurro, ed è proprio merito di Velasco, della sua filosofia di vita, di sport, se da quella primavera del 1989 il mondo della pallavolo italiana è cambiato radicalmente.

Domani sera tra Velasco, l’Italia e i tifosi si incroceranno ricordi, vittorie, momenti belli, positivi e negativi. Sicuramente ci sarà un’emozione particolare affrontarsi e sfidarsi, come aveva sottolineato lo stesso Velasco nel primo giorno di gare a Firenze: “Più o meno giocare in Italia le emozioni sono le solite, ma quando giochi contro l’Italia è sempre un’emozione molto forte. Poi l’allena un carissimo amico e ritrovo molti dirigenti e collaboratori con cui ho lavorato – aveva detto Velasco -. Per cui senza dubbio sarà una partita particolare”.

E la storia di Velasco e l’Italia non terminerà certo domani sera dopo la sfida al Mandela Forum. Terminato il Mondiale guiderà Modena al PalaPanini con alcuni azzurri che domani, dopo le emozioni e i saluti, cercheranno di dargli un dispiacere. Come Daniele Massaro centrale azzurro e del Modena Volley: “Mi sono abituato ad averlo come allenatore e quindi quella particolare emozione al momento è passata, poi magari quando me lo ritroverò in palestra a Modena i primi giorni ritornerà.

Adesso sia io che lui siamo concentrati con la nazionale e quindi non si pensa al club – ha detto Mazzone -. Lui è una leggenda. Lui conosce noi giocatori molto bene, sarà sicuramente una partita di scacchi molto interessante. Chi è per me Velasco? E’ quella persona che guardo in video quando perdo. Quando perdo, soprattutto nelle partite importanti, quando torno in pullman guardo le partite di Velasco. A ore e ore. Quest’anno a Civitanova dopo una partita non ho dormito e per 48 ore ho guardato tutti i video di Velasco”.

Intanto Mazzone ripensa al Belgio e sorride dicendo che la squadra si merita “un bell’8, forse anche un 8 e mezzo”. Sarà una partita particolare anche per il ct azzurro, Gianlorenzo Blengini che ha già ‘archiviato’ la vittoriosa gara di contro il Belgio e pensa a quella contro l’Argentina di Velasco, nello stesso Mandela Forum di Firenze, sold out con oltre 7mila presenze.

Per Blengini ha un sapore particolare: nel 2015 una partita contro i sudamericani segnò il suo esordio come commissario tecnico: “Ricordo benissimo quella gara – dice – ma ricordo molto bene, purtroppo, anche la gara di San Juan di qualche mese fa. Credo se lo ricordi bene anche la squadra. Sono contento che le percentuali di attacco e difesa della squadra contro il Belgio siano state molto alte, di alcuni straordinarie. L’importante, però, è che la squadra sviluppi il suo gioco, con percentuali importanti e si sappia adattare alla partita”.

Giocare davanti al pubblico amico “è gratificante, aggiunge quel pizzico di emozione positiva che spinge, che ti fa sentire che stai facendo qualcosa d’importante e che la gente non vede l’ora di vedertelo fare. E’ una gratificazione che non aggiunge pressione ma un piacere di fare quello che stiamo facendo e che vogliamo fare al massimo delle nostre possibilità”.