L’italo-venezuelano Scovino, sinonimo del gol in Venezuela

L'italo-venezuelano Scovino é il primo a sinistra.

CARACAS – Se saliamo a bordo del famoso DeLorean, vettura della trilogía Ritorno al Futuro, e voliamo nel periodo compreso tra gli anni ’60 e ’70 con molta probabilità ascolteremo a Humberto Scovino dire ai suoi compagni: “Fammi subito un passaggio, fammi un bel passaggio al bacio e così segnerò un gol da cineteca!”

Quest’attaccante nato nella città di Mérida il 1º febbraio del 1942 é stato il terrore delle difese avversarie nel suo periodo.

“Ho iniziato a giocare a calcio tra gli anni ’50 e ’60 nella scuola San José della città di Mérida. Ho avuto come compagno di squadra Guillermo Soto Rosas ed altri campioni dell’epoca”.

Scovino ai tempi in cui giocava con la squadra della scuola San José di Mérida

Nella sua brillante carriera da giocatore, Scovino ha giocato con la selezione giovanile dello stato Mérida. Con la squadra andina nel 1960 ha partecipato ai giochi che si tenevano a Maracaibo vincendo la medaglia d’oro.

“In quel campionato, nella selezione dello stato Mérida, c’era come allenatore il colombiano Aurisberto de la Hoz. Lui aveva alle spalle una grossa esperienza nei settori giovanili”.

Nel 1963, con la selezione dello stato Carabobo, ha partecipato alla seconda edizione dei Juegos Deportivos Nacionales, anche qui si é appeso al collo la medaglia d’oro.

Scovino riceve una coppa dopo aver segnato una tripletta contro il Galicia con la maglia del Valencia.

“Con la selezione dello stato Carabobo ho avuto l’onore di segnare il primo gol nella storia del Misael Delgado della città di Valencia. Grazie a quel gol abbiamo battuto per 1-0 la selezione del Distrito Capital. Grazie a quella prestazione sono stato acquistato dal Valencia per giocare nel fútbol profesional”.

Nel 1964, con la maglia del Valencia, inizia la sua esperienza nella Primera División venezuelana. In quella squadra, che giocava con 4-2-4, c’erano campioni del calibro di Itamar (portiere), Muñiz, Wanderley, Bide e Quatio (difensori). A centrocampo c’erano Telmo e Gunga. Mentre in attacco erano schierati: Scovino, Pirillo e Robson.

“Nel Valencia ho avuto come allenatore il brasiliano Orlando Fantoni che come giocatore ha avuto una vasta esperienza difendendo i colori di Cruzeiro, Palmeiras e Lazio nella serie A. Fantoni, mi ha insegnato come muovermi in campo”.

 

 

 

Oltre ad aver difeso la maglia del Valencia, Humberto Scovino ha giocato con Tiquire Flores (formazione fondata negli anni ’60 dalla famiglia italiana Staccioli) e il Galicia.

“A quei tempi era difficile per noi venezuelani essere tra i titolari. Nel 1965, giocava uno solo con 10 compagni stranieri, poi con il passare degli anni la quota dei creoli é aumentata. Ho avuto come compagni di squadra campioni del calibro di Bide, Zezinho e Lelo nel Valencia. Con il Tiquiere Flores c’erano in squadra con me Lovizutto e Sabara”.

Scovino contrastato dal portiere cileno durante la Coppa America del 1967

Scovino ha anche difeso la maglia della nazionale venezuelana. Con la vinotinto ha partecipato alle qualificazioni per il mondiale Inghilterra 1966 dove ha sfidato Uruguay e Perù. In quelle gare che hanno preceduto il torneo iridato i creoli hanno perso 4 gare su altrettante gare disputate. Ma la notizia importante é che in uno di questi match scende in campo Scovino e lascia il segno. Il 2 giugno del 1965, sul campo dello stadio Olímpico, la Vinotinto viene battuta per 3-6 dal Perú. Una delle reti dei creoli viene segnata dall’italo-venezuelano. Al 46’, Scovino segna il momentaneo 2-1. Le altre sfide le ha dovuto saltare a causa di un’infortunio

Nel 1966, con la Vinotinto partecipa ai Juegos Bolivarianos vincendo la medaglia d’argento. Nel ’67 é tra i convocati per la Coppa America che si disputava in Uruguay, in questo torneo ci fu la famosa gara dove la vinotinto giocó con la maglia del Peñarol. Qui Scovino gioca 5 gare e segna un gol contro il Paraguay. Oltre a lui in questa squadra la nostra collettività era rappresentata da Luis Mendoza Benedetto e Vito Fasano, entrambi giocavano con il Deportivo Italia.

“Indossare la maglia della vinotinto non ha prezzo! É la cosa più bella che può capitare ad un calciatore, rappresentare il tuo paese all’estero. Tra le cose che ricordo di più con la casacca della nazionale é la prima vittoria nel 1967 in Uruguay durante la Coppa America quel giorno abbiamo battuto per 3-0 la Bolivia, io ho segnato uno dei gol! Nella nazionale ho avuto come compagno di squadra Rafael Franco, un argentino que ha giocato nel River Plate e Deportivo La Coruña. Grazie ai suoi consigli ho potuto migliorare nella fase ofensiva e come contrarrestare gli arrembaggi degli avversari”.

Scovino con gli occhiali quando fu allenatore del Valencia

Scovino ha dovuto alzare bandiera bianca nelle qualificazioni verso il mondiale Messico 1970 a causa di un’infortunio.

Appesi gli scarpini al chiodo allena la squadra dell’Universidad de Carabobo e la selezione dello stato Carabobo. “Nel 1978, abbiamo vinto il campionato a San Cristóbal  battendo in finale i padroni di casa per 1-0. Grazie a questa vittoria, il Valencia, mi ha preso per allenare la prima squadra per le stagioni 1979, 1980 e 1981”.

(di Fioravante De Simone)