Allarme Mattarella su lato oscuro web e genitori-bulli

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2018/2019 "Tutti a scuola"
Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2018/2019 "Tutti a scuola" (Ufficio Stampa Quirinale)

PORTOFERRAIO (ISOLA D’ELBA, LIVORNO). – “La scuola deve unire e non dividere o segregare. Deve moltiplicare le opportunità, non ridurle. La scuola deve generare amicizia, solidarietà, responsabilità e mai seminare odio, rancore, volontà di sopraffazione, discriminazioni di qualunque genere”. E’ l’appello con cui Sergio Mattarella apre ufficialmente l’anno scolastico all’Isola d’Elba davanti a più di mille studenti di 122 istituti di tutta Italia.

E’ la platea chiassosa di ‘Tutti a scuola’ che lo accoglie nel palasport di Portoferraio con il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. La pioggia ha impedito la cerimonia nel cortile del vicino tecnico commerciale ‘Cerboni’. Una scuola con i problemi di tante in Italia, tra sicurezza degli edifici e carenza di personale docente e ausiliario. “La scuola ha anche grandi qualità – ricorda però il capo dello Stato -, e insegnanti valorosi che dedicano impegno e non risparmiano sacrifici”.

Ma la sicurezza é “una priorità”, come “la salute dei bambini e dei ragazzi. Che va assicurata anche attraverso la certezza e la stabilità delle regole”, dice Mattarella in un apparente riferimento ai vaccini. Altro capitolo il bullismo, non solo quello tra studenti.

“Non possiamo ignorare che qualcosa si è inceppato, che qualche tessuto è stato lacerato nella società – denuncia il presidente -. Alcuni gravi episodi di violenza – genitori che hanno aggredito gli insegnanti dei propri figli – rappresentano un segnale d’allarme che non va sottovalutato. Il genitore-bullo non è meno distruttivo dello studente-bullo”.

Mattarella ricorda poi i pericoli del web. “Esiste un lato oscuro della rete – dice -. Non è accettabile che un ragazzo di 14 anni muoia in conseguenza di un’emulazione in un gioco perverso in chat, sono vicino al profondo dolore della famiglia del giovane Igor Maj per questa morte assurda e crudele”. L’adolescente si è impiccato giorni fa. “Le famiglie non possono essere lasciate sole. La scuola può far molto per aiutarle”.

Il capo dello Stato incontra prima della cerimonia i compagni di classe dei bambini morti nel crollo del Ponte di Genova. “I banchi vuoti dei loro amici sono il simbolo più doloroso di quella tragedia inaccettabile”, dice. Il palasport li ricorda con un lungo applauso in piedi.

Ne parla anche il ministro Bussetti, che ha voluto per l’inizio del primo anno scolastico al dicastero la sua maestra delle elementari, Nicolina. “Ciascuno di noi ha bisogno di connettersi con una comunità – afferma Bussetti -. La più importante di queste comunità è la scuola, dove il valore di ciascuna componente aumenta il suo significato grazie al confronto con gli altri”.

La cerimonia, presentata da Flavio Insinna e Claudia Gerini, diventa una festa con le canzoni di Fabrizio Moro e Lorenzo Baglioni. Paola Cortellesi recita un monologo sul bullismo. Al palasport ci sono anche campioni del nuoto come Simona Quadarella, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il governatore della Toscana Enrico Rossi.

Mattarella ricorda Fabrizio Frizzi, che ha presentato per anni la manifestazione. ‘Tutti a scuola’ non chiude le aperture dell’anno scolastico, iniziate nei giorni scorsi in molte regioni e che proseguiranno fino al 20, in Puglia. In tutto la campanella suona per 8,6 milioni di alunni. Secondo le associazioni degli studenti servono 14 miliardi per avere scuole sicure. I docenti di ruolo sono solo 25 mila, meno della metà dei posti disponibili. Bussetti ha promesso un reclutamento più semplice.

“Ogni risorsa destinata alla scuola – assicura Mattarella – ritorna con gli interessi alla società”. Da parte sua il ministro Busetti ha detto che “a scuola si costruisce il futuro, consapevoli del passato e attenti al presente. Si combattono i pregiudizi, si impara il rispetto per le idee degli altri”.

(dell’inviato Luca Laviola/ANSA)