Aereo guasto, liberi quindici tunisini. Rabbia Salvini

Gli immigrati tunisini stanno salendo sull'aereo. I poliziotti vigilano.
Aereo guasto, liberi quindici tunisini

ROMA. – Da una parte il ministro Matteo Salvini punta ad aumentare la quota di tunisini da rimpatriare settimanalmente (ora sono 80). Dall’altra, basta un guasto al charter sulla rotta Roma-Tunisi per far tornare in libertà sul suolo italiano 15 migranti del Paese nordafricano già in aeroporto. Ed il titolare del Viminale non ci sta: “ho chiesto approfondimenti”, tuona. Lamentando l’assenza di posti nei Centri di permanenza per il rimpatrio, che non ha permesso di trattenere gli stranieri.

L’episodio risale a giovedì scorso. Circa 100 poliziotti, informa Eugenio Bravo, segretario del sindacato di polizia Siulp di Torino, erano arrivati dal capoluogo piemontese e da altre località a Fiumicino per scortare 17 tunisini irregolari che sarebbero dovuti partire con un charter diretto a Tunisi dopo uno scalo a Palermo. Ma a causa di un guasto, l’aereo non è partito.

Due dei migranti sono stati trasferiti nel Centro di permanenza per il rimpatrio che aveva posti disponibili. Agli altri 15 è stato semplicemente consegnato un foglio di via. “Ma nessuno – spiega Bravo – ottempererà all’ordine. Rilasciarli, per quanto legittimo, fa venir meno lo sforzo e l’impegno dei poliziotti”.

Ovviamente il caso ha guastato l’umore di Salvini, che proprio venerdì aveva promesso rimpatri-lampo verso la Tunisia dopo i 184 arrivati a Lampedusa su alcuni barchini. I 15 di giovedì, fa sapere, non sono stati riaccompagnati nei Cpr “perchè i posti erano già stati occupati”.

Dopo aver comunque chiesto “approfondimenti”, il ministro ha ricordato la scarsa capienza complessiva dei Cpr (meno di 500 posti), che comunque è in via di ampliamento, con l’apertura di nuove strutture. Il titolare del Viminale continua a confidare in un un incremento dei rimpatri verso la Tunisia: domani è prevista una riunione tecnica tra esperti dei due Governi per rafforzare l’intesa.

Dall’inizio del 2018, su 3.515 tunisini rintracciati in posizione irregolare ne sono stati rimpatriati 1.633, poco meno della metà. “Il tanto celebrato accordo siglato dal Pd – accusa Salvini – è insufficiente e di difficile attuazione”. Intanto, oggi ne sono partiti 40 con un volo da Palermo. Ed il resto dei 184 sbarcati a Lampedusa li seguirà nei prossimi giorni. C’è poi da registrare l’ennesima polemica sui soccorsi in mare.

L’ong Sea Watch ha denunciato che ieri un gommone in difficoltà con 80 a bordo è rimasto 8 ore in mare e poi riportato in Libia dalla locale Guardia costiera senza che nè Roma nè un mercantile in zona intervenisse. La Guardia costiera italiana ha precisato che “il soccorso è avvenuto in area Sar libica, sotto il coordinamento dell’Autorità libica, che dopo aver assunto il coordinamento delle operazioni, ha inviato sul posto i propri mezzi”.

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