Con l’online nella farmacia europea è sempre di più “tutti contro tutti”

Immagine Farmacia Europea online Evidenza, Filiera
Con l’online nella farmacia europea è sempre di più “tutti contro tutti”

Per capire il vaso di Pandora che quella sentenza ha dischiuso, basta guardare cosa oggi sta accadendo in alcune farmacie alsaziane, regione francese piantata come un cuneo tra Germania e Svizzera: secondo quanto riferisce la stampa specializzata tedesca queste farmacie – due o tre in tutto – hanno cominciato da qualche tempo a ricevere ordini di acquisto a distanza da parte di cittadini residenti oltreconfine. Innanzitutto farmaci, con o senza obbligo di ricetta, ma anche integratori (che in alcuni casi le casse malattia tedesche rimborsano) e dispositivi.

All’origine di questo commercio – dalle dimensioni sconosciute ma non proprio risibili, visto il disappunto che sta arrecando ai farmacisti titolari tedeschi – c’è il particolare regime di rimborsabilità adottato dalle “krankenkasse”, le mutue tedesche: l’assistenza farmaceutica in molti casi è indiretta (cioè l’assicurato paga e poi si fa rimborsare) e se gli assistiti si rivolgono a una farmacia online olandese che fa ottimi sconti la cassa malattia non solleva certo obiezioni, perché risparmia. Quando poi il medicinale è su ricetta bianca, e dunque il paziente lo deve pagare di tasca propria, le remore ad acquistare all’estero e via internet diventano ancora minori.

Il resto della storia è di questi mesi: qualche famiglia tedesca deve essersi accorta che su certi articoli – farmaci o integratori – si compra bene anche in terra francese (su parecchi medicinali, il differenziale di prezzo non è dissimile da quello tra Italia e Germania) e ha cominciato a fare acquisti. Poi il passaparola ha fatto il resto. E visto che in Alsazia (un po’ come in Alto Adige) in molti parlano tedesco, agli ordini via internet si sono aggiunte anche le richieste di consulenza via telefono.

Sui giornali tedeschi, in particolare, si fa il nome di due farmacie transalpine, la Pharmacie Billmann e la Pharmacie de la Gare, a Saint-Louis. Entrambe dispongono di un sito aziendale ma soltanto la prima lo utilizza per l’e-commerce, con un catalogo però piuttosto limitato. Eppure, se si consulta il profilo Google Business delle due farmacie, si scoprono parecchie richieste di informazioni provenienti da navigatori di lingua tedesca, più una o due in italiano. E il gradimento dei visitatori tocca una media di 4,7 su 5, che non è poco.

L’ironia è che queste due farmacie vendono farmaci con ricetta in Germania perché lì è consentito il commercio a distanza, ma non lo fanno in Francia perché nel loro Paese soltanto gli Otc possono essere proposti online. Qualche Stato (come l’Italia) sostiene che la direttiva europea in materia va letta nel senso che le farmacie possono vendere oltreconfine alle regole del loro Paese, ma tra gli Stati membri le opinioni divergono. E da quanto scrivono i giornali tedeschi, in Germania gli interessi delle krankenkasse inducono la politica a restare sul vago.

Quanto alla Francia, c’è anche un’altra ironia: soltanto nella primavera scorsa, i titolari transalpini si erano lamentati per la concorrenza sleale praticata da alcune farmacie online belghe, che si facevano pubblicità presso i consumatori francesi con modalità consentite nel loro Paese ma vietate al di là del confine.

Tutti questi casi meritano di essere seguiti perché è convinzione diffusa che, nel tempo, l’online sgretolerà gli steccati della distribuzione farmaceutica europea come i ghiacciai fanno con le montagne. E’ anche l’opinione di Domenico Di Giorgio, direttore dell’ufficio Qualità e contraffazione dell’Aifa: «La considerazione emerse già due anni fa con il recepimento in Italia della direttiva su falsificazione ed e-commerce» ricorda a Pharmacy Scanner «con l’espansione delle multinazionali nella distribuzione finale del farmaco, l’online sarà sempre più insensibile ai confini nazionali». Ma non è stato così anche con le televisioni?