Leggi razziali, Conte: “Pagina buia del nostro Paese”

Leggi razziali, Foto manifesto censurato a mostra a Trieste.
Foto manifesto per notizia Shoah: manifesto 'censurato', salta mostra su leggi razziali a Trieste.

ROMA. – “18/9/1938, una pagina buia per il nostro paese. Mussolini, a Trieste, annunciò l’imminente promulgazione delle leggi razziali. L’inizio di una persecuzione di tantissimi innocenti. A 80 anni dobbiamo serbare memoria di questa ferita. Ricordare per non dimenticare”.

Il premier Giuseppe Conte affida in mattinata a un tweet le parole chiare con le quali commemora la giornata dell’ottantesimo anniversario dell’annuncio delle leggi razziali. Quel 18 settembre in una piazza Unità d’Italia gremita all’ inverosimile il Duce in divisa militare con il fiocco del fez che ondeggiava durante il discorso, fu altrettanto chiaro: annunciando le “soluzioni necessarie”, affermò che “per il prestigio occorre una chiara, severa, coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze ma delle superiorità nettissime”.

Nel mirino, prima di qualunque altra cosa, “il problema ebraico”. Trieste per il fascismo fu una città in cui sperimentare l’applicazione delle leggi razziali, innestandole in un ambiente fertile, come ad esempio nel rapporto tra gli italiani e la comunità slovena. Un rapporto che, vista la fedeltà di quest’ ultima all’impegno austriaco, aveva già fatto registrare qualche frizione, e che diventerà una forzata italianizzazione poco tempo dopo. Fino alle conseguenze note.

Non è un caso se proprio a Trieste operò l’unico lager nazista in Italia. Numerose le dichiarazioni di condanna, dal Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (Lega), che ha parlato di “sfregio per Trieste e per l’Italia”, al segretario del Pd Maurizio Martina, giunto in città proprio per visitare i luoghi del dolore tra i quali, appunto, la Risiera di San Sabba. “Non c’è futuro senza memoria”.

E se il sindaco di centrodestra Roberto Dipiazza dice che “tutti insieme condanniamo la promulgazione delle leggi razziali che hanno perseguitato un popolo e sfregiato la città di #Trieste”, per commemorare quella giornata, meno di un centinaio di cittadini si sono ritrovati in piazza Unità portando un fiore. Qui il rabbino Alexander Meloni ha sottolineato che “l’antisemitismo è come un virus, che muta con il tempo”.

Tuttavia, “credo che Trieste sappia rispondere no al fascismo, no all’estremismo, no all’esclusione”. Infine, mentre negli atenei italiani si tengono cerimonie per fare ammenda di quanto accaduto, per chiedere scusa, sta per concludersi con una soluzione di ripiego la polemica del manifesto ‘censurato’, con lo scontro tra il Comune di Trieste e il liceo Petrarca: il Comune di Milano ha annunciato che ospiterà la mostra invitando gli studenti dell’ istituto triestino.

(di Francesco De Filippo/ANSA)

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