Russia: Navalny arrestato appena uscito dal carcere

Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny,
Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, (ANSA)

MOSCA. – Non c’è tregua per Alexei Navalny. L’oppositore russo non ha fatto neanche in tempo a lasciarsi alle spalle il cancello del carcere che è stato immediatamente arrestato e portato in una caserma del centro di Mosca. Nel pomeriggio è iniziato il processo: è accusato di aver organizzato una manifestazione non autorizzata. Un processo cche con ogni probabilità si concluderà con l’ennesima condanna.

Il dissidente aveva chiesto un rinvio per poter avere un avvocato, ma la corte ha respinto la richiesta. Dopo un mese dietro le sbarre, Navalny si prepara così a tornare subito in cella, al massimo per altri 20 giorni. Un modo per impedirgli di dar fastidio mentre monta il malcontento per l’aumento dell’età pensionabile, secondo i suoi collaboratori.

Navalny è stato arrestato proprio per la protesta contro la riforma pensionistica organizzata da lui il 9 settembre e, come sempre, non autorizzata nella stragrande maggioranza delle città russe e repressa con centinaia di fermi. Alla dimostrazione lui non c’era: si trovava già in carcere, imprigionato a fine agosto per una protesta anti-Putin che risaliva a ben sette mesi prima.

La riforma delle pensioni è stata un duro colpo per la popolarità di Putin. Il graduale aumento dell’età del ritiro dal lavoro da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 per gli uomini è probabilmente all’origine del mezzo flop del partito di Putin Russia Unita alle elezioni locali del 9 settembre. Proprio nel giorno delle proteste di Navalny, il movimento politico al potere ha infatti registrato la sua peggiore performance degli ultimi dieci anni. Ha vinto in molte regioni, ma in ben quattro è stato costretto al ballottaggio.

Nelle due regioni in cui il secondo turno elettorale si è svolto domenica – l’oblast (regione) di Vladimir, 200 km a est di Mosca, e quello di Khabarovsk, in Russia orientale – i putiniani sono stati sconfitti dai nazionalisti di Ldpr. In Khakassia, in Siberia, l’uomo di Russia Unita ha ottenuto solo il 32% dei voti contro il 45% del rivale comunista e si è ritirato a sorpresa, ufficialmente per motivi di salute, rinunciando al ballottaggio.

Infine, nella regione di Primorye, in estremo oriente, la vittoria del candidato putiniano su quello comunista è stata annullata per brogli elettorali e si tornerà presto alle urne. Anche Navalny, come comunisti e nazionalisti, cerca di sfruttare l’impopolarità della riforma pensionistica.

Oltre a non avergli permesso di candidarsi alle presidenziali di sei mesi fa, il Cremlino nega però all’oppositore anche la registrazione di un suo partito. E così finora dalle proteste Navalny ha ottenuto solo giorni di galera. Oggi Amnesty International lo ha definito “un prigioniero di coscienza” e ne ha chiesto la scarcerazione immediata.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)