Ex moderatrice di Facebook fa causa: “Sono traumatizzata”

Impiegata Facebook seduta davanti a un computer
Impiegata Facebook seduta davanti a un computer.

ROMA. – Ha esaminato ogni giorno immagini forti, di abusi e violenze, che l’hanno traumatizzata. Una ex moderatrice di contenuti su Facebook ha così deciso di fare causa al social di Mark Zuckerberg, perché non l’ha tutelata dalle conseguenze psicologiche di dover guardare, per lavoro, foto e video scioccanti.

In una denuncia depositata nei giorni scorsi presso un tribunale californiano, la donna, che si chiama Selena Scola, afferma di soffrire di disordini da stress post traumatico a causa di una “esposizione costante e non mitigata a immagini altamente tossiche ed estremamente inquietanti sul luogo di lavoro”. Obiettivo dei legali è ottenere lo status di class action.

“Ogni giorno – si legge nel documento – gli utenti di Facebook pubblicano milioni di video, immagini e trasmissioni in diretta di abusi sessuali su minori, stupri, torture, zoorastia, decapitazioni, suicidi e omicidi”. Di conseguenza, “ogni giorno i moderatori guardano migliaia di immagini traumatizzanti, senza una formazione sufficiente su come gestire il disagio che ne consegue”.

Facebook, che attualmente impiega 7.500 “controllori” di ciò che scorre sul social, sta esaminando la denuncia. “Riconosciamo che questo lavoro può spesso essere difficile. E’ il motivo per cui prendiamo estremamente sul serio il sostegno ai nostri moderatori di contenuti”, dichiara un portavoce della società ricordando “training iniziali e benefit. Ci assicuriamo che a ciascuno sia offerto un supporto psicologico e risorse per aumentare il benessere”.

I lavoratori, spiega, ricevono questo trattamento in azienda ma anche fuori: “Richiediamo alle compagnie con cui collaboriamo di fornire sostegno psicologico e altri servizi come le aree relax”.

(di Laura Giannoni/ANSA)

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