Caso Uva: pg Milano, condotta poliziotti e cc fu causa morte

(ANSA) – MILANO, 26 SET – La condotta degli imputati è stata “inequivocabilmente la condizione necessaria” che ha portato alla morte di Giuseppe Uva. Lo scrive la Procura generale di Milano nel ricorso presentato nei giorni scorsi in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Assise d’Appello che ha confermato l’assoluzione per due carabinieri e sei poliziotti a processo per la morte dell’operaio, avvenuta nel 2008 a Varese. Nelle motivazioni del verdetto, i giudici di secondo grado di Milano scrivevano che non è possibile sostenere la sussistenza del “nesso causale” tra la condotta degli imputati e il decesso dell’operaio. Diversa la ricostruzione del pg Gaballo, che afferma invece che se gli “imputati non avessero operato al di fuori dei loro poteri, il signor Uva sarebbe tornato a casa e, non subendo alcun trattenimento contro la sua volontà, non si sarebbe agitato, non sarebbe stato portato in ospedale, non gli sarebbero stati somministrati i farmaci e con ogni probabilità sarebbe ancora vivo”.