Boeri: “Le scelte del governo su pensioni pericolose e inique”

Primo piano del presidente dell'Inps, Tito Boeri, in audizione davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera.
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in audizione davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera. ANSA/GIUSEPPE LAMI

TORINO. – Scelte “pericolose e inique”. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, boccia senza appello le misure sulle pensioni previste dalla manovra economica. “Come giudicare un governo che si pone l’obiettivo di aumentare di mezzo milione i pensionati? Direi che si dovrebbe parlare di un esecutivo non previdente”, afferma a Torino all’inaugurazione di una mostra per i 120 anni dell’Inps.

In prima fila c’è l’ex ministro Elsa Fornero che, a proposito dei festeggiamenti di parlamentari e militanti del M5S, parla di “triste esultanza di chi carica il debito sulle spalle degli altri”. Boeri contesta, innanzitutto, il nesso tra aumento dei pensionati e assunzioni.

“Si dice che servirà a liberare opportunità di lavoro per i giovani – osserva – ma non c’è nessuna garanzia che questo avvenga. Le imprese di fronte all’incertezza tenderanno a ridurre gli organici e a gestire così gli esuberi. Nel nostro Paese non c’è mai stata la sostituzione di pensionati con i giovani. Tutto questo oltretutto avviene in un contesto di rallentamento della crescita. Il decreto dignità e il pronunciamento della consulta riducono le assunzioni”.

E, poi, spiega Boeri, “ammesso e non concesso che per ogni pensionato creato per scelta politica ci sia un lavoratore giovane, bisogna tenere conto che chi va in pensione oggi in media ha una retribuzione di 36.000 euro lordi, mentre un giovane assunto con contratto a tempo indeterminato, cosa molto rara, avrà una retribuzione di 18.000 euro. Quindi ci vorrebbe la retribuzione di almeno due giovani lavoratori per pagare una pensione. Si stanno toccando equilibri molto delicati – osserva il presidente dell’Inps – è un grande gesto di irresponsabilità. Il patto intergenerazionale non si regge non solo sulla sostenibilità finanziaria ma deve avere anche una percezione di equità”.

Boeri parla anche di “un profondo senso di iniquità nel volere legare per alcune categorie i contributi alle prestazioni, mentre i grandi privilegi del nostro sistema pensionistico sono legati alla concessione di pensionamenti molto precoci. Ci sono persone – ricorda – che sono andate in pensione a 29 anni e che si sapeva avrebbero poi percepito la pensione per 40-50 anni”.

Infine, il tema degli gli sprechi. “Si dice che si potrebbero finanziare operazioni come quelle sulle pensioni contrastando gli sprechi. È una litania diffusa, ma c’è solo uno spreco che potremmo oggi ridurre senza danneggiare nessuno, quello degli oneri sul nostro debito pubblico, lo spread”, afferma il presidente dell’Inps.

(di Amalia Angotti/ANSA)