Manovra, nuova prova dei mercati dopo il “venerdì nero”

Entrata del Palazzo della Borsa di Milano vista dall'interno con la parola BORSA
Piazza Affari Palazzo della Borsa .

ROMA. – Occhi puntati sulla riapertura di Piazza Affari e sull’andamento dello spread, dopo le chiusure di quello che è stato un vero e proprio ‘venerdì nero’. I 22 miliardi bruciati nell’ultima seduta e il picco ad oltre 280 punti base del differenziale fra Btp italiani e Bund tedeschi, non promettono infatti niente di buono. E tutto da valutare sarà, se dovesse esserci, l’effetto che sui mercati potranno avere le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha invitato all’ordine dei conti pubblici ‘scomodando’ addirittura la carta costituzionale.

I mercati, si sa, ‘vivono di vita propria’. Proprio per questo da prendere in considerazione, più che il dibattito più o meno acceso della politica, sono i timori di chi, sui mercati, ci investe. E che guarda soprattutto alle prossime mosse delle agenzie di rating ed ai livelli dello scontro che l’Italia si troverà ad affrontare con l’Unione Europea sui conti pubblici e sulla prossima Legge di Bilancio.

Tra gli operatori e gli analisti serpeggia infatti più di un dubbio sull’affidabilità delle “stime del governo”, che appaiono troppo “ottimistiche su come recuperare le somme per le misure varate”. Avere un rapporto “deficit/Pil così alto per un Paese con un debito elevato come l’Italia è pericoloso per la stabilità finanziaria”, ha affermato per esempio Vincenzo Longo, market strategist di Ig.

E a rincarare la dose è stato l’Osservatorio sui conti pubblici della cattolica di Milano guidato da Carlo Cottarelli secondo il quale il deficit al 2,4% del Pil significa rendere l’Italia più “fragile” e più “esposta al rischio di choc esterni e di oscillazioni dei mercati”.

Per l’analista di Goldman Sachs Silvia Ardagna inoltre, un eventuale taglio del rating potrebbe scatenare uno “stop improvviso” all’afflusso di capitali verso l’Italia, che così non avrebbe sufficiente domanda per finanziare il suo indebitamento.

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