“Gridare Europa in tricolore”, il giorno perfetto di Molinari

Francesco Molinari, avvolto da un tricolore, festeggia la conquista della Ryder Cup
Francesco Molinari, avvolto da un tricolore, festeggia la conquista della Ryder Cup da assoluto protagonista. (ANSA)

ROMA. – Italiano, ma anche un po’ londinese. Anzi no, europeo. Nulla, per Francesco Molinari, vale quanto poter gridare “Europa” avvolto da un tricolore, festeggiando la conquista della Ryder Cup da assoluto protagonista. Le sue gesta hanno fatto il giro del mondo e adesso il golfista azzurro si prende le luci della ribalta e si scopre “Messia” del green, secondo la definizione dell’Equipe, mediaticamente impazzita per la vittoria del Vecchio Continente.

“Sentire inneggiare a ‘Europe Europe’ tanti tifosi delle più diverse nazioni, a Parigi, è stato emozionante: abbiamo dato un messaggio di compattezza, e fa piacere”, racconta Molinari al telefono con l’Ansa dal treno che lo riporta a Londra, sua casa d’adozione. “Europeo, londinese, o che altro? Mi sento italiano al cento per cento, non avete visto il tricolore che mi avvolgeva ieri dopo la vittoria?”.

I suoi tifosi, a dire il vero, hanno visto anche un altro modo particolare di festeggiare, con un video postato sula pagina ufficiale della Ryder. ‘Chicco’ e Fleetwood, l’inglese compagno di vittorie sul green parigino, sono a letto come due ‘amanti, con la Ryder in mezzo e scherzano. “Quattro su quattro, mica male”.

“Spero che questa vittoria sia per i bambini quel che Rocca fu per me, quando lo vedevo in tv: una fonte di ispirazione. E che dia ancora maggior spinta a Roma 2022, la federazione sta lavorando sodo perchè riesca ancora meglio di Parigi”.

Intanto, l’azzurro è lo sportivo del momento e a celebrarlo oltre ai media francesi sono anche gli inglesi. Mentre per il britannico Guardian il “timido Molinari ha colpito duramente nella vittoria europea”, per il Daily Telegraph “il piemontese modesto s’è assicurato un posto nella storia”. “Supernova, immenso, eroe popolare”.

I media di tutto il mondo, New York Times compreso, non hanno più aggettivi per raccontare i successi show dell’azzurro. Nato a Torino l’8 novembre 1982, cresciuto in una famiglia di juventini, il golfista italiano più forte del momento ha sempre preferito i colori nerazzurri dell’Inter a quelli bianconeri.

Il calcio, i musei e i social network sono le grandi passione del “very normal people” Molinari, per i britannici “il più sobrio uomo del golf che ha sempre dimostrato di saper tenere i piedi per terra”. Vivendo a Londra oltre all’Inter nel cuore del piemontese è entrato anche il West Ham.

Padre e marito ancor prima che giocatore, Molinari vive per la moglie Valentina (sposata nel 2007) e i figli Tommaso ed Emma. Dopo l’onda dei successi degli ultimi mesi l’azzurro è diventato anche un campione d’incassi. Da ottobre ad oggi “Chicco” ha guadagnato oltre 6 milioni di euro (tra major, tornei WGC, Pga Tour ed European Tour).

Ma il segreto dei suoi trionfi, nell’anno della consacrazione (3 titoli vinti, 4 con la Ryder Cup, tra questi pure il 1° successo major nell’Open Championship), è la dedizione totale al golf. Molinari è un number one incontentabile. I risultati che sta ottenendo sono frutto di un allenamento senza soste. Sempre alla ricerca della perfezione.

“Gli elogi non mi spaventano, i risultati dimostrano che il percorso intrapreso col mio staff e’ quello giusto”, dice ora. Per arrivare nell’Olimpo del golf l’azzurro ha dovuto scalare le cime più alte, con la strada partita da lontano. I primi colpi da bambino al Golf Club Torino insieme al fratello-collega Edoardo, a cui nel 2006 ha fatto pure da caddie al Masters di Augusta.

Con i primi due giri giocati al fianco di Tiger Woods, il mito d’infanzia che Chicco Molinari ha stracciato in ben 3 incontri giocati alla Ryder Cup di Parigi, sempre al fianco del suo partner perfetto, Tommy Fleetwood. Le vittorie tra i dilettanti, la laurea in Economia Aziendale presso la Facoltà Einaudi dell’Università di Torino, a dimostrazione che uno sportivo può affermarsi ad ogni livello.

Poi il passaggio al professionismo, le prime vittorie e le cadute. Con un 2018 iniziato al di sotto delle attese. Quindi la reazione, il non arrendersi di fronte alle difficoltà. Perché il lavoro, alla lunga paga. Dalle salite alle risalite. Con il successo nel BMW PGA Championship prima e quello nel Quicken Loans dopo. Fino ad arrivare, da buon interista, a siglare il triplete con la vittoria nell’Open Championship. Con la Ryder Cup a suggellare una stagione indimenticabile.

Molinari non si accontenta e punta già ai prossimi obiettivi. Diventare numero 1 al mondo, magari. E vincere il Masters di Augusta, quello che l’azzurro ha definito come lo Wimbledon del tennis. Intanto, si gode il suo giorno perfetto. Anzi, a perfect day.

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