Bimbo con autismo, nessuno va alla sua festa di compleanno

La madre del bambino autistico:"Lasciato solo dai compagni".
La madre del bambino autistico:"Lasciato solo dai compagni".

BOLOGNA. – Solo uno, su 18 invitati, alla festa di compleanno per i quattro anni di un bimbo affetto da autismo: è accaduto a Cavezzo, nel Modenese, e a denunciarlo è stata la madre del piccolo con uno sfogo sui social che non è passato inosservato. Un grido “amaro” che ha colpito utenti, associazioni e anche il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, che si è interessato al caso.

L’episodio, spiega la madre all’ANSA, si è verificato la settimana scorsa in occasione della festa di compleanno organizzata per il figlio. “Ho invitato 18 bambini con le rispettive famiglie – racconta – solo in cinque hanno risposto, quattro declinando e una sola per confermare la partecipazione”.

Agli invitati la donna aveva chiesto non regali, ma una donazione per un’associazione che lei stessa ha contribuito a fondare e che si occupa di bambini con autismo come il suo. Il compleanno però è stato praticamente disertato. Un episodio “amaro” che la madre del piccolo ha denunciato sui social.

La donna ha affidato ai social il suo sfogo ricevendo anche tante manifestazioni di solidarietà. Come l’invito al Kids Festival di Milano dove domenica il piccolo ha avuto una festa di compleanno speciale, con regali e candeline sulla torta. Ma soprattutto ha trascorso una giornata di giochi insieme a decine di altri bambini.

L’episodio, riportato dalla stampa locale, ha colpito anche il ministro per le Politiche per la famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana, che ha espresso solidarietà. “Ci ha contattati un portavoce del ministro Fontana – spiega la donna – esprimendo solidarietà per quanto accaduto e sottolineando che cose del genere non dovrebbero succedere. Il ministro stesso è a conoscenza della vicenda e ci ha invitati a comunicare novità sul caso qualora ce ne fossero”.

Ora la donna vuole anche accendere i riflettori sulle cure per l’autismo, le terapie ABA, particolarmente costose e sulle quali ha avviato una petizione online per renderle gratuite. “Se questo clamore può essere utile a non far vivere ad altri genitori il nostro dramma – si legge sulla pagina Fb dell’associazione -, sono ben felice di essere da portavoce a tutte le mamme e famiglie che non hanno il coraggio di denunciare quanto accade ogni giorno”.

(di Stefania Passarella/ANSA)