Scoperta per caso la via per disarmare i tumori

Scoperta per caso la via per disarmare i tumori
Scoperta per caso la via per disarmare i tumori

ROMA. – E’ stato il caso, come è accaduto tante volte nella storia della scienza, ad aprire una nuova strada anche nella lotta contro i tumori, soprattutto contro quelli in fase avanzata. Per caso, infatti, è avvenuta la scoperta di uno dei freni molecolari premiata con il Nobel per la medicina 2018. Dai primi anni ’90 James P. Allison negli Stati Uniti e Tasuku Honjo in Giappone avevano cominciato a studiare molecole che fino ad allora erano delle sconosciute.

“La loro funzione antitumorale era ignota quando Tasuku Honjo aveva cominciato a studiarle, nell’università di Kyoto”, osserva Stefano Casola, che lavora per l’Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom), dove dirige l’unità di ricerca di Immunologia molecolare e biologia dei linfomi. Casola conosce bene Tasuku Honjo: “ho collaborato con lui e sono felicissimo che abbia avuto il Nobel”.

Lo meriterebbe, osserva, anche per la scoperta dell’enzima AID (Activation-induced cytidine deaminase), coinvolto nell’attivazione degli anticorpi contro virus e altri aggressori dell’organismo. La scoperta premiata con il Nobel è quella della proteina chiamata PD1, che si trova sulla superficie delle cellule immunitarie chiamate linfociti T. Nel 1992 il gruppo di Tasuku Honjo era riuscito a identificare il gene che produce la molecola PD1, lo aveva isolato e quindi aveva ottenuto topi modificati in modo da esserne privi.

“Erano topi in apparenza normali, con un sistema immunitario un po’ più attivo”, prosegue Casola. “Poi un ricercatore del laboratorio di Honjo ha deciso di iniettare delle cellule tumorali sia nei topi modificati sia in topi normali. E’ emerso così che il topo privo della molecola PD1 aveva una resisteva alle cellule tumorali, mentre il topo normale moriva nell’arco di due settimane”.

Era chiaro che quella molecola svolgeva un ruolo importante e le ricerche svolte successivamente hanno dimostrato che il tumore sfrutta queste molecole come un freno per azzerare le difese immunitarie. Ora si sa che quando sulle cellule immunitarie è presente la proteina PD1 le difese dell’organismo si bloccano e lasciano via libera ai tumori.

L’arma che le cellule tumorali hanno sulla loro superficie e che usano per ingannare il sistema immunitario si chiama PD1 ligando ed è la chiave che permette di attivare il freno dei linfociti T. Grazie alle ricerche di Allison e Honjo adesso “sappiamo – osserva Casola – che esistono sistemi per attivare e spegnere il sistema immunitario e che i tumori hanno imparato a utilizzarli”.

Oggi gli anticorpi che disarmano i tumori permettono di combattere molte forma della malattia, come quelle che colpiscono pelle e sangue, e si stanno sperimentando in tutto il mondo, in alcuni casi con risultati molto efficaci.