L’italiano François Cazzanelli apre nuova via sul Cervino

ROMA – Il Cervino è sicuramente una delle montagne più fotografate al mondo. Questo emblema della Svizzera, che si staglia al confine tra il Vallese e l’Italia, è infatti una destinazione che attira visitatori da tutti i continenti. Conosciuto all’estero con il nome tedesco “Matterhorn”, deve la propria fama alla sua forma piramidale quasi perfetta. Il massiccio roccioso, con le sue quattro creste e quattro pareti, culmina a 4478 metri di altezza e si erge isolato in un panorama alpino unico. I fotografi sono appostati dall’alba al tramonto per immortalarne i colori cangianti.

Solo pochi giorni fa François Cazzanelli (IT) festeggiava con il collega svizzero Andreas Steindl (CH) il record di concatenamento delle 4 creste del Cervino (Hörnli, Furgen, Zmutt e Leone) in soli in 16 ore e 4 minuti migliorando di ben 7 ore il record precedente del ’92 di Hans Kammerlander e Diego Wellig di 23 ore.

Il giovane alpinista e guida alpina valdostana, classe ’90, ha aperto una nuova via sul Cervino che ha battezzato “Diretta allo Scudo”. Con lui a terminare la via tentata ben 6 volte (la prima nel 2012), Emrik Favre e Francesco Ratti. La nuova via che è stata aperta in più riprese dallo stesso François Cazzanelli, nelle precedenti scalate ha visto la partecipazione di diversi ed importanti compagni di cordata: Roberto Ferraris, Francesco Ratti, Emrik Favre e in un tentativo anche Marco Farina.

“Per me è un grande sogno che si realizza perché sin da bambino sognavo di poter aprire una via nuova sul Cervino, così come aveva fatto mio padre ai suoi tempi” –  afferma François Cazzanelli in un comunicato stampa e conclude – “Questo importante risultato ha un valore speciale perché in tutti i tentativi sono stato accompagnato dai miei più cari amici!”.

Proprio dal padre è partita l’idea di aprire questo itinerario che aveva già visto parecchi anni fa ma che aveva ritenuto troppo difficile per l’epoca e che poi François ha sviluppato con l’amico e alpinista di esperienza Roberto Ferraris. Nello scudo, infatti, c’era già una via ma che fino a ieri non trovava una soluzione diretta nella parte più ripida. La “Diretta allo Scudo” fortemente voluta da François Cazzanelli e Roberto Ferraris, risolve dunque uno degli ultimi “problemi” del Cervino.

Durante la discesa la cordata è stata investita da una bufera di neve che ha reso ancora più difficili le operazioni di rientro.