Higuain guida la rinascita del Milan, ora derby verità

Higuain a braccia alzate invita i tifosi del Milan a festeggiare il gol.
Higuain con la maglia del Milan. Ancora per poco tempo?

MILANO. – L’uomo in più nella rinascita del Milan si chiama Gonzalo Higuain. Il centravanti che, semplicemente, prima non c’era. Il “leader” – per citare Gattuso – mai più visto in rossonero dai tempi di Ibrahimovic, chiacchierato guarda caso come possibile cavallo di ritorno a gennaio.

Il numero 9 argentino punta al derby-verità del 21 ottobre contro l’Inter, diretta concorrente per la Champions, con contagioso ottimismo (”vincere sarebbe bello e importante”) e rinnovata fiducia, visto che in poche partite ha già fatto meglio di chi lo ha preceduto: con sei gol realizzati nelle ultime cinque gare, gli ultimi due hanno steso il Chievo, ha pareggiato lo score complessivo di un’intera stagione di Kalinic; con 4 centri in campionato ha raddoppiato quelli di Andrè Silva e ora osserva la classifica marcatori dalla stessa mattonella degli ex compagni Dybala e Mandzukic e dell’osannato Cristiano Ronaldo, da cui è stato scalzato in estate come punto di riferimento della Juventus.

Una delusione umana intensa che però non ha affatto scoraggiato Higuain, rigenerato nelle motivazioni dopo la stagione meno prolifica in Serie A (16 gol) e un Mondiale opaco con l’Argentina: si è presentato tirato a lucido a Milanello per i primi allenamenti, ha esposto senza peli sulla lingua il proprio manifesto (”Il Milan mi ha voluto, lo riporterò tra i grandi”) e ha alimentato l’entusiasmo di tutto l’ambiente, pieno di punti interrogativi dopo il traumatico passaggio di proprietà dal misterioso Yonghong Li al fondo Elliott (che potrebbe presto inserire anche Umberto Gandini nell’organigramma).

Higuain segna in media ogni 105′ e guida un attacco che ha finalmente trovato la quadra, con 10 gol realizzati in appena 7 giorni, propedeutici ad un tris di vittorie che mancava addirittura da fine febbraio. L’intesa con Suso è innegabile, come testimoniato dai dati (tre assist consecutivi da parte dello spagnolo per il Pipita) e dalle dichiarazioni dell’argentino (”Suso serve sempre palle di qualità”); Cutrone, per quanto non ami restare in panchina per indole personale, ne ”carpisce i segreti” in allenamento e cresce in maniera esponenziale, così da stuzzicare Gattuso sull’esperimento del 4-4-2, modulo da utilizzare non solo a gara in corso.

Ma Gattuso non si accontenta e si chiede come registrare la difesa: nelle ultime 14 uscite ufficiali la porta del Milan è rimasta inviolata solo per una volta. Non il miglior viatico per affrontare un rapace d’area di rigore come Icardi.

Lascia un commento