Tensioni commerciali frenano il mondo, le stime del Fmi

Foto di una nave da carico attraccata n porto vista da prua. Economia
Nave da carico in porto. (ANSA)

NEW YORK. – L’economia mondiale rallenta: “E’ meno bilanciata di quanto avevano sperato” e ci sono “nubi all’orizzonte”. “Non solo i rischi identificati” negli ultimi mesi si sono materializzati “ma è aumentata la possibilità di ulteriori shock negativi sulle nostre previsioni”.

Il Fmi invita quindi i governi ad agire perché, nonostante il rallentamento, la crescita procede. “Non ci sarà un momento migliore di quello attuare per un’azione positiva”, dice il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, al suo ultimo World Economic Outlook. Obstfeld ha infatti annunciato nei mesi scorsi la sua uscita dal Fmi. Il suo posto sarà preso da Gita Gopinath, la prima donna ad assumere l’incarico.

La frenata è legata alle tensioni commerciali, che iniziano a essere “evidenti a livello macroeconomico” e sono alla base della prima revisione al ribasso della crescita mondiale dal 2016. Fra i rischi sull’economia mondiale ci sono poi i mercati emergenti.

La crisi in Argentina si presenta peggiore delle attese, con il pil atteso contrarsi nel 2018 del 2,6% rispetto a una precedente stima di una crescita dello 0,4%. Rallenta anche il Brasile, che nel 2018 cresce dell’1,4% contro l’1,8% previsto in precedenza. E’ necessario “assicurare che la crescita sia inclusiva à più importante che mai. A meno che non sia più inclusiva, gli approcci centristi e multilaterali alla politica e alle politiche saranno sempre più vulnerabili, a danno di tutti”, avverte Obstfeld.

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