Fico da Juncker: “Si calmino le acque, Ue parli con Roma”

Incontro a Bruxelles tra Roberto Fico e Jean Claude Juncker.
Incontro a Bruxelles tra Roberto Fico e Jean Claude Juncker.

BRUXELLES. – Rassicurare l’Ue. Il presidente della Camera Roberto Fico lascia Bruxelles dopo avere recapitato questo messaggio all’Europa nella sua missione di due giorni dove ha incontrato le più alte cariche della Commissione e del Parlamento europeo, Jean-Claude Juncker e Antonio Tajani, oltre ai leader delle famiglie politiche europee dell’Eurocamera.

Una missione da ‘pacificatore’, dopo il braccio di ferro fra Roma e Bruxelles sulla manovra economica ed i continui botta e risposta, con lo spread che anche oggi ha proseguito la sua corsa mentre Piazza Affari ha ripresto fiato. Un invito a calmare le acque fin troppo agitate, accolto dall’esecutivo comunitario che ha definito il bilaterale con Fico “un buon incontro, un momento per raffreddare la temperatura”, avvertendo però Roma di “rimanere all’interno degli obiettivi di bilancio concordati”.

Obiettivi, ha ricordato la Commissione Ue “approvati dai 28 capi di Stato e di Governo dell’Unione, democraticamente eletti”. Un vero e proprio ritornello. Come un mantra anche la terza carica dello Stato è tornato a porre l’accento sul “dialogo”, definendo Juncker – a capo di quella Commissione che ha espresso “seria preoccupazione” sul deficit – una persona “disponibile all’ascolto”. Disponibile, ha proseguito Fico “ad analizzare la manovra italiana con un dialogo serrato e vero, anche rispetto alle stime”.

Poi l’apprezzamento al premier Conte e al ministro Tria ad abbassare i toni. “Se i toni sono bassi si lavora con la politica, si ragiona dentro le questioni politiche e lì si trovano i punti di incontro”, ha chiosato. Nessuna sfida invece allo spread o ai mercati, ha tenuto a precisare Fico aggiungendo che l’Italia ha il “diritto di fare legittimamente una manovra per parlare all’Europa senza sfidare, ma per cambiare”.

Quindi l’affondo sulle europee quando ha annunciato che il M5S “non siederà mai con la Le Pen”, prendendo le distanze dal ‘sodalizio’ fra la leader nazionalista francese e Salvini in vista delle europee. “Non è un punto che in questo momento mi interessa, questo appartiene alla politica della Lega delle alleanze, ognuno fa la sua strada” e quella “non è la mia”.

Spazio anche al caso Regeni con Juncker che ha ribadito la disponibilità di Bruxelles di essere al fianco dell’Italia e di “fare tutto il possibile, per aiutare a stabilire la verità”. Un incontro “positivo”, stando a fonti diplomatiche europee all’ANSA, secondo le quali “il fatto che in una sola missione Fico sia riuscito ad incontrare Juncker, Moscovici e il vicepresidente Timmermans la dice lunga sull’appetito che c’è, da parte della Commissione europea di impegnarsi in un dialogo” col governo italiano.

Infine l’appello lanciato al governo da Tajani a cambiare finché è in tempo la manovra, ricordando infine che “il confronto con l’Ue può essere duro ma gli insulti da una parte e dall’altra non servono”. A Roma l’iniziativa di Fico di mediazione tra il governo e le istituzioni Ue è stata criticata alla Camera da alcuni deputati del Pd, che ne hanno sottolineato l’irritualità. Il presidente della Camera deve garantire, è il ragionamento, l’autonomia della stessa Camera rispetto all’Esecutivo.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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