Allegri punta la Champions: “Dopo sette scudetti, che sia l’anno buono”

Massimiliano Allegri sul palco durante uno spettacolo.
Massimiliano Allegri. (ANSA)

MILANO. – ”Dopo sette scudetti consecutivi, speriamo sia l’anno buono per la Champions”. La considerazione secca di Massimiliano Allegri certifica l’obiettivo mai nascosto della Juventus per questa stagione: alzare al cielo quella coppa che manca in bacheca da 22 lunghi anni e diventata una vera e propria ossessione per i tifosi bianconeri.

Un avvio di stagione da record per la Juve che però, imbattuta sul campo, rimedia la prima sconfitta dalla Corte d’appello nazionale che non solo ha respinto il ricorso bianconero contro la chiusura della curva per cori razzisti, ma ha portato a due i turni di stop (il secondo con la condizionale). La testa però per la squadra è tutta per l’obiettivo europeo.

”La voglia di vincere la Champions – ammette Allegri, ospite d’onore per il lancio del nuovo Samsung Galaxy A9 – c’è sempre, da quando ho iniziato a parteciparvi nel 2010. Per ora non siamo riusciti a vincerla ma ci proviamo. Siamo partiti bene e dobbiamo continuare su questo trend. Dopo due finali perse in quattro anni puntiamo a conquistare l’Europa”.

Allegri ostenta serenità, forte di 10 vittorie consecutive da inizio stagione e con il record di 13 del Milan ’92/93 nel mirino, ma il momento per la sua Juventus è senza dubbio delicato, travolta dal sexy scandalo su Cristiano Ronaldo e dal terremoto provocato dall’addio dell’ormai ex amministratore delegato, Beppe Marotta.

Allegri, da ex fantasista navigato, dribbla le domande su Cristiano Ronaldo (”Cristiano a Udine ha fatto bene, ha segnato un gol straordinario. Credo ora sia giusto parlare di altre cose”) e ammette un normale dispiacere per il cambio al vertice del club, auspicando che possa portare a nuove motivazioni per tutti: ”Più avanti ci sarà una riorganizzazione interna della società, come ha detto bene il presidente Agnelli. Ci saranno più stimoli e più responsabilità da parte di tutti. C’è grande dispiacere, anche a livello affettivo”.

Il mercato sarà affidato completamente a Fabio Paratici e Allegri non pensa sia il momento giusto per parlare dei possibili rinforzi: ”Non ha senso parlare di mercato, di Rabiot o di Pogba. Paul Gioca a Manchester e dobbiamo affrontarlo ora in due partite fondamentali per il passaggio del turno in Champions League. Preoccupiamoci del Genoa dopo la sosta, ha appena cambiato allenatore”.

Nelle parole del tecnico non c’è alcuna traccia di rimpianto per la cessione di Higuain, trasferito al Milan e a segno sei volte nelle ultime cinque gare. ”La Juventus di Ronaldo e di Higuain sono diverse? La cosa rimasta uguale – sottolinea Allegri – è il Dna della Juventus, quello di vincere. Higuain è un grandissimo centravanti, uno dei migliori al mondo, il Milan ha fatto un grande acquisto e lo sta dimostrando. Tanto è vero che il Milan con una partita in meno è in lotta per le prime quattro posizioni”.

Ma Allegri è ottimista anche sul futuro del calcio italiano, nonostante la Nazionale non vinca dal 28 maggio: ”Contro l’Ucraina l’Italia ha disputato una buona partita, diamo tempo a Mancini. Per la Nazionale vedo un futuro roseo visto i buoni giocatori nati fino al 2000. Ci sono poi momenti in cui crescono talenti migliori e talenti peggiori, ma non è tutto da buttare”.

Per ripartite Allegri suggerisce di ”fare un passo indietro”, di ”non ingabbiare i bambini delle scuole calcio” e di ”lasciarli divertire” per coltivare il loro talento. Perché, la certezza del tecnico, ”il calcio non è una scienza esatta”. Tanto meno la Champions, un terno al lotto dove Allegri spera esca il numero giusto.

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