Boeri: “Il sistema pensioni rischia”. Salvini: “Si candidi”

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, e il ministro degli Interni, Matteo Salvini.
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, e il ministro degli Interni, Matteo Salvini.

ROMA. – Con le ipotesi del Governo su quota 100 e il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita per la pensione anticipata nel 2019 “il sistema previdenziale è a rischio” con il debito previdenziale che potrebbe aumentare di 100 miliardi: il presidente dell’Inps, Tito Boeri va all’attacco sulle ipotesi del Governo di intervento sul sistema previdenziale affermando che oltre ad essere costose premiano gli uomini penalizzando i giovani e le donne.

Il vice presidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini risponde a stretto giro invitando Boeri a dimettersi dall’Inps e a presentarsi alle elezioni. Una polemica tra i due scoppiata prima dell’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha ricordato che la Costituzione tutela le autorità indipendenti prevedendo pesi e contrappesi.

Boeri è stato audito in commissione Lavoro della Camera in mattinata. Con le ipotesi del Governo – ha detto – “il sistema previdenziale è a rischio. Si aumenta la spesa e si riducono i contributi, non bastano due giovani neo assunti per pagare la pensione di uno che esce”. Introdurre nel sistema previdenziale la quota 100 con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi insieme allo stop all’indicizzazione per la pensione anticipata porta – ha sottolineato – a un “incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell’ordine di 100 miliardi”.

Sono peraltro misure che premiano gli uomini (9 su 10 persone in uscita), soprattutto con redditi alti e dipendenti del pubblico impiego mentre si “beffano” le donne che come via d’uscita per il pensionamento avrebbero solo “Opzione donna” con una pesante decurtazione dell’assegno. Boeri – che ha parlato prima che uscisse l’indiscrezione che il governo starebbe pensando di reintrodurre le finestre d’uscita facendo slittare i pensionamenti di qualche mese, fino al primo aprile – ha detto che le ipotesi del Governo costano 8,5 miliardi nel 2019 per arrivare nel giro di tre anni a circa 16 miliardi.

E nessun aiuto potrebbe arrivare dal taglio sulle pensioni d’oro dato che l’ipotesi di decurtare i redditi pensionistici superiori a 4.500 netti mensili porterebbe a un risparmio annuo di appena 150 milioni (la platea è inferiore a 30.000 persone). Boeri ha lanciato l’allarme conti anche per l’ipotesi di cui si discute di bloccare l’adeguamento alla speranza di vita anche per la pensione di vecchiaia dopo il 2019 (con il blocco degli aumenti a 67 anni di età).

Lo stop agli adeguamenti nei prossimi anni – dice – potrebbe costare fino a 140 miliardi fino al 2039. Sul tema pensioni è intervenuta anche Elsa Fornero. “Non sono attaccata alla mia legge”, ha detto: “C’è un governo eletto e straeletto, va benissimo la si cambi; voglio solo sostenere, essendo in democrazia, il mio punto di vista: questa manovra non è saggia, non è lungimirante. Guarda all’indietro e non al futuro, non costruisce un bel niente ed espone il Paese a rischi”.