Bimbo ucciso: gup, 12 anni carcere a padre seminfermo mente

(ANSA) – ANCONA, 15 OTT – Era seminfermo di mente, Besart Imeri, 26 enne di origine macedone, quando il 4 gennaio scorso uccise il figlio di cinque anni, soffocandolo, a Cupramontana (Ancona). La circostanza riconosciuta dal gup Francesca De Palma ha inciso sulla pena erogata all’ex operaio: 12 anni di reclusione con rito abbreviato. La parziale incapacità di intendere e di volere era stata riscontrata dall’esperta Francesca Bozzi incaricata dal gup. Il pm Valentina Bavai aveva chiesto una condanna a 14 anni e 8 mesi di reclusione ritenendo le circostanze aggravanti relative alla parentela equivalenti alle attenuanti della seminfermità. Il giudice però ha ritenuto prevalenti le attenuanti. Nel primo interrogatorio Imeri aveva parlato di una forza sovrannaturale che lo avrebbe spinto a uccidere il figlio: quel giorno erano usciti di casa insieme e aveva fatto salire il bimbo in auto dicendo che doveva andare a comprare le sigarette. Proprio fuori dell’abitazione lo aveva invece soffocato sul sedile posteriore della sua auto. La difesa – avv. Raffaele Sebastianelli – ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato condizionato a una consulenza psichiatrica: l’esperto nominato dal legale, lo psichiatra Massimo Melchiorre, ha rilevato nel 26enne, tuttora detenuto nel carcere anconetano di Montacuto, una sorta di psicosi che avrebbe determinato la totale incapacità di intendere e di volere del macedone. La difesa valuterà il ricorso in appello dopo aver letto la motivazione del verdetto che verrà depositata entro 90 giorni.