Industria in recupero ad agosto. L’inflazione frena

operai al lavoro nella catena di montaggio della Fiat Panda nello stabilimento di Pomigliano d'Arco. Industria
In una foto d'archivio, operai al lavoro nella catena di montaggio della Fiat Panda nello stabilimento di Pomigliano d'Arco a Napoli. ANSA / CIRO FUSCO

ROMA. – Le vendite all’estero risollevano l’industria italiana dopo due mesi di contrazione. Ad agosto il fatturato delle fabbriche aumenta dell’1,2% rispetto al mese precedente, secondo le ultime stime dell’Istat, e del 3,2% dallo scorso anno. Anche gli ordinativi sono in crescita, con un incremento del 4,9% su base mensile e dello 0,9% su base annua.

Agosto, con molte industrie chiuse per ferie, è un mese atipico, ma segna un’accelerazione soprattutto delle vendite sul mercato estero che, per il fatturato, mostrano l’aumento mensile maggiore dall’inizio del 2016 (+3,1%) e anche su anno crescono del 7%. Il mercato interno, invece, è meno vivace e vede aumenti del fatturato dello 0,2% ad agosto e dell’1,7% su base annua.

Mostrano segni di debolezza, invece, i prezzi al consumo, e a settembre tornano in calo, su base mensile, per la prima volta dalla fine dello scorso anno, con una flessione dello 0,5% nei dati definitivi Istat. L’istituto ha rivisto le stime e abbassato il tasso di inflazione all’1,4%, dall’1,5% dei dati provvisori.

I prezzi mostrano così una battuta d’arresto dopo quattro accelerazioni consecutive (fino all’1,6% di agosto) grazie alla frenata dei beni alimentari, dei trasporti e dei carburanti. Si attenuano le tensioni sui beni di largo consumo, osserva l’Istat, e decelerano i prezzi anche del cosiddetto “carrello della spesa” con i beni alimentari, per la cura della casa e della persona dal +2,1% di agosto a +1,5%, pur restando superiori all’inflazione.

L’istituto ha diffuso anche i dati sulle esportazioni ad agosto, che aumentano del 2,9% rispetto a luglio e del 5,1% dal 2017. L’espansione è trainata dagli Stati Uniti, che segnano +13% sulla spinta delle vendite di macchinari e autoveicoli. Sono in crescita anche le vendite verso paesi europei come la Germania, soprattutto di articoli farmaceutici e autoveicoli, i Paesi bassi e la Spagna. Cala invece l’export verso la Cina (-1,4%).

Le associazioni dei consumatori vedono nero. Il fatturato dell’industria nei primi otto mesi dell’anno è inferiore del 13,5% rispetto a quello dello stesso periodo del 2007, prima della crisi, e quello interno è crollato del 22,4%, stima l’Unione nazionale consumatori, sostenendo che “la crisi delle nostre industrie dipende dalla domanda interna troppo bassa”.

In questo quadro non aiutano i rincari dei prezzi, che comportano aumenti di 414 euro l’anno a famiglia, secondo i calcoli di Federconsumatori. Il Codacons ha misurato la stangata regione per regione e visto che la Liguria è prima per inflazione con un tasso dell’1,8% a cui corrisponde una stangata di 530 euro, mentre in Basilicata, la regione dove i prezzi crescono meno (+0,7%), una famiglia spende appena 170 euro in più a causa dell’inflazione.