Niente sconti Ue a Italia: “Deviazione senza precedenti”

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria, con il Commissario Ue per l'Economia, Pierre Moscovici.
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria, con il Commissario Ue per l'Economia, Pierre Moscovici. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

BRUXELLES. – Con una lettera durissima – anche più delle attese – che illustra nel dettaglio la “deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità”, la Commissione europea accende ufficialmente i riflettori sul ‘caso Italia’, che già preoccupa molti leader in Europa. Finirà anche sul tavolo dei commissari martedì prossimo, che firmeranno la bocciatura formale della manovra, e dell’Eurogruppo il 5 novembre, che darà appoggio politico alla decisione dei tecnici Ue.

Due passi scontati, se l’Italia entro lunedì non assicurerà, per iscritto, che cambierà la manovra e farà scendere il deficit invece di aumentare la spesa. Il premier Giuseppe Conte, a Bruxelles, difende i piani del Governo e ridimensiona le accuse dell’Ue. Ma non trova grandi sponde tra i colleghi all’Eurosummit: dalla Germania all’Austria, dalla Francia all’Olanda, alla Finlandia e al Lussemburgo, è ampio il fronte di chi chiede il rispetto delle regole comuni. Concetto ribadito anche dal presidente della Bce Mario Draghi, che ha messo in guardia dal contestare le regole Ue perché si danneggia la crescita.

Per Bruxelles il bilancio italiano punta a “un non rispetto particolarmente serio degli obblighi del Patto”, a causa di “una espansione vicina all’1% e ad una deviazione dagli obiettivi pari all’1,5%”. La Ue chiede al Governo di dare una risposta ai rilievi entro lunedì 22 ottobre, in tempo perché il collegio dei commissari possa discuterne martedì.

Ma, ricorda, la deviazione è talmente grave, “senza precedenti”, che l’Italia rischia l’apertura di una procedura per debito eccessivo da un momento all’altro, per deviazioni che peraltro si trascinano da anni. Non basterà quindi soltanto un’illustrazione più dettagliata delle misure.

Per convincere i commissari Moscovici e Dombrovskis, firmatari della lettera, il Governo dovrà impegnarsi a cambiare i target. Cosa che il premier Conte esclude: “Più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella”, ha detto entrando al vertice europeo.

“Forse sarà bella, ma questo è un giudizio estetico. Il problema qui è funzionale, giuridico e politico. E’ una manovra che non rispetta le regole”, ha detto Moscovici, che a Roma ha avuto modo di spiegare direttamente al ministro Tria il senso della lettera e dei timori europei. La manovra “non può restare al 2,4% di deficit e con uno scarto del deficit strutturale di un punto e mezzo. Chiediamo una correzione”, ha chiarito il commissario.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che Moscovici ha incontrato in serata, ha auspicato “che ci sia il massimo di collaborazione con l’Italia. E che attraverso il dialogo e il confronto si trovi una intesa”. Tria ha assicurato la massima collaborazione nello spiegare misure e riforme. Il vicepremier Di Maio invece attacca: “Se la lettera Ue è un ultimatum, è inaccettabile”.

Intanto i leader dell’Eurozona prendono le distanze da Roma. Molto duro il premier austriaco, presidente di turno dell’Ue: “Non abbiamo nessuna comprensione” per le politiche finanziarie “dell’Italia, “ci aspettiamo che il governo rispetti le regole”. Al tavolo il caso Italia è ‘l’elefante nella stanza’, riferiscono fonti. Tanto che l’olandese Mark Rutte, già duro nei giorni scorsi, decide di sollevare la questione davanti ai colleghi. E al termine del vertice riferisce anche del bilaterale con Conte: “Sono stato molto chiaro sulla manovra, e gli ho detto che non è un bene né per l’Italia, né per l’Europa e l’Eurozona”.

Conte fa sapere che vedrà Juncker nei prossimi giorni, e si dice convinto di poter scongiurare anche un giudizio negativo delle agenzie di rating. L’Italia non è l’unica ad aver ricevuto l’avvertimento di Bruxelles: anche Spagna, Portogallo, Francia e Belgio dovranno rispondere ai rilievi. Ma Roma, spiegano le fonti, è in una situazione peggiore delle altre, e anche per questo la Commissione vuole dare un segnale il prima possibile.

(di Chiara De Felice/ANSA)

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