Pallavolo, Mondiali: E’ Italia più bella anche senza l’oro

Una schiacciata vincente di Paola Egonu contro la Serbia. Pallavolo
Una schiacciata vincente di Paola Egonu contro la Serbia. EPA/KIYOSHI OTA

YOKOHAMA (GIAPPONE). – E’ stato il volto di un’Italia migliore e tale rimane anche se il sogno si è interrotto sul più bello. L’Italvolley al femminile è d’argento, la Serbia si è confermata l’unica rivale capace di sconfiggere le azzurre, questa volta al tie-break, e ha quindi aggiunto il titolo mondiale a quello europeo. E’ un 3-2 che un po’ fa male, ma è anche un risultato comunque fantastico, arrivato al termine di tre settimane indimenticabili per il volley italiano.

Tanti i complimenti per le azzurre, a cominciare da quelli del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha chiamato il numero 1 del Coni Giovanni Malagò ed ha invitato Egonu e compagni al Quirinale. Le ragazze del ct Davide Mazzanti, a partire dalla fase di Sapporo, con in mezzo Osaka e Nagoya, fino a Yokohama, hanno entusiasmato per il bel gioco e la determinazione messa in campo: il percorso di marcia nel Mondiale giapponese registra 11 vittorie e 2 sole sconfitte. Nell’ultimo atto Chirichella e compagne non ce l’hanno fatta a prendersi la rivincita sulla Serbia, unica squadra a sconfiggere le azzurre nel torneo: prima a Nagoya e oggi a Yokohama.

Così a distanza di sedici anni, quando ci fu l’oro iridato di Berlino, l’Italdonne è tornata a conquistare una medaglia mondiale e lo ha fatto con una squadra giovanissima: l’età media delle 14 azzurre è inferiore a 23 anni e per dieci di loro si trattava del primo Mondiale. Ed è anche un argento che porta la firma del Club Italia, visto che nove di queste ragazze hanno fatto o fanno parte del progetto federale: Fahr, Nwakalor, Pietrini, Lubian, Chirichella, Egonu, Danesi, Malinov e Ortolani.

L’architetto di quest’Italia è il commissario tecnico Davide Mazzanti che dopo una lunga fase di preparazione ha assemblato una squadra con un’identità precisa, ben organizzata in campo, ma allo stesso tempo libera di esprimere le proprie doti. E’ un mix ottimamente riuscito, che ha messo in risalto le qualità di tutte le azzurre: Paola Egonu è stata inarrestabile per tutto il torneo; Malinov ha guidato la squadra con velocità e ispirazione; Sylla ha scaricato tutta la sua grinta in attacco; Bosetti si è confermata elemento imprescindibile per ordine ed equilibrio; Danesi è stata implacabile a muro; De Gennaro non ha avuto eguali in ricezione e difesa. A capitanare il gruppo è stata Cristina Chirichella, sempre più leader del gruppo.

Contro la Serbia, Mazzanti ha mandato inizialmente in campo Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciatrici Sylla e Bosetti, centrali Danesi e Chirichella, libero De Gennaro. Ottimo l’inizio dell’Italia, Malinov ha gestito alla perfezione le sue attaccanti senza dare punti riferimenti alla Serbia (7-3). Prima Danesi, poi Bosetti e infine Egonu sono passate con regolarità, mentre le avversarie hanno faticato anche in ricezione (19-15).

L’opposto azzurro è salita ancora di livello e insieme a Sylla non ha lasciato scampo alle rivali (25-21). Nel secondo set l’Italia ha tentato di mettere sotto pressione le serbe con la battuta (4-2), ma la squadra di Terzic ha controreplicato e le azzurre sono calate in ricezione (7-10). Le difficoltà a contenere il servizio avversario hanno mandato fuori giri le ragazze di Mazzanti, costrette a scivolare sempre più indietro (11-16). Pietrini ha preso il posto di Sylla, ma la Serbia, spinta dall’ottima Boskovic, ha chiuso i conti (14-25).

Molto equilibrato il terzo set e si è arrivati in perfetta parità sul 12-12. L’Italia ha ottenuto un break (16-13), sfruttando la vena realizzativa di Paola Egonu (12 punti nel parziale). Ma poi la Serbia è rientrata e si è portata al comando (19-21). Un muro di Sylla ha permesso all’Italia di allungare (24-22), poi ci ha pensato Egonu a metter giù il pallone del 25-23. In favore della Serbia l’avvio della quarta frazione, le azzurre hanno commesso errori e hanno perso contatto (2-8). Lo svantaggio non ha demoralizzato le azzurre che con pazienza e determinazione sono arrivate un passo dalle avversarie (8-9).

Nel momento della rimonta l’Italia ha accusato un altro passaggio a vuoto e le serbe sono riandate avanti 11-17 e alla fine hanno vinto il set: 25-19. Nel tie-break le azzurre hanno tirato fuori il solito cuore e sono balzate al comando (7-5). La Serbia ha pareggiato i conti sul 7-7 e poi ha trovato il sorpasso (8-10). L’Italia ha lottato sino alla fine, ma le avversarie non hanno più ceduto il comando e hanno conquistato il mondo.