Putin: “Prenderemo di mira i Paesi Ue che hanno i missili Usa”

Vladimir Putin passa in rassegna il plotone di onori militari.
Vladimir Putin passa in rassegna il plotone di onori militari. EPA/MIKHAIL KLIMENTYEV / RIA NOVOSTI / KREMLIN POOL

MOSCA.- Se gli Usa dovessero dispiegare in Europa i missili a breve-medio raggio, la Russia sarebbe costretta a “rispondere in maniera speculare” e a prendere di mira i Paesi che li ospitano: è l’avvertimento lanciato stasera da Vladimir Putin che, nel corso di una conferenza stampa al Cremlino con il premier italiano Giuseppe Conte, si è detto “preoccupato” dall’intenzione degli Stati Uniti di ritirarsi dal Trattato Inf che nel 1987 mise fine alla crisi degli euromissili.

“Se tutto sarà smantellato – ha detto il presidente russo – non ci sarà nessun limite e non ci rester à che la corsa agli armamenti”. Di fronte alla minaccia di Donald Trump – che accusa Mosca di violare l’accordo che vieta i missili di gittata tra i 500 e i 5.500 chilometri – Putin ha messo subito le cose in chiaro ribadendo che la Russia è pronta a rispondere a Washington ribattendo colpo su colpo. Questo non significa però che non ci sia spazio per il dialogo.

Putin ha discusso di questa spinosa questione con il consigliere per la sicurezza nazionale Usa John Bolton e poi ha sottolineato di volerne parlare personalmente con il presidente americano nell’incontro tra i due capi di Stato in programma a Parigi l’11 novembre. Per ora saranno invece i Paesi Nato a discutere delle accuse di violare il Trattato Inf che gli Usa muovono a Mosca.

Secondo gli Stati Uniti, la Russia sta sviluppando un missile da crociera a raggio intermedio – il Novator 9M729 – con una gittata superiore ai 500 chilometri, e quindi proibito dall’accordo siglato 31 anni fa da Reagan e Gorbaciov. Il Cremlino respinge però le accuse e punta a sua volta il dito contro la Casa Bianca: sono gli americani – sostiene Mosca – a infrangere l’accordo con lo ‘Scudo’ in Europa orientale.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg prova intanto a gettare acqua sul fuoco: è improbabile – dice – che per reagire al nuovo missile russo vengano schierati più missili nucleari in Europa. Putin non è comunque l’unico a mostrare preoccupazione per la minaccia di Trump di fare carta straccia del Trattato Inf. Nei giorni scorsi anche l’Unione europea ha invitato gli Usa a riflettere sulle conseguenze di una mossa del genere.

Al Cremlino, Conte ha a sua volta sottolineato di aver “manifestato inquietudine anche al presidente Trump” e che “l’Italia farà di tutto per offrire il suo contributo perché su questa vertenza rimanga aperta una finestra di dialogo ben chiara”.

Anche la Cina ha messo in allerta gli Usa: ritirarsi dall’accordo – spiega Pechino – equivarrebbe ad “aprire un vaso di Pandora”. Del resto, quando dice di voler uscire dal Trattato Inf, Trump guarda anche alla potenza asiatica, che ha le mani libere da accordi sullo sviluppo dei suoi missili e di cui Washington vorrebbe frenare l’ascesa militare.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

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