Allarme 007, russi e cinesi spiano iPhone di Trump

Il presidente Donald Trump twittando con il suo cellulare.
Il presidente Donald Trump twittando con il suo cellulare.

WASHINGTON. – Russi e cinesi spiano l’iPhone personale di Donald Trump, ascoltandone le sue frequenti e incaute conversazioni private con gli amici e facendone tesoro per tentare di influenzare meglio la politica americana. E’ il New York Times a svelare l’ennesima insofferenza di Trump per i protocolli di sicurezza, mettendolo in imbarazzo dopo le accuse alla sua ex rivale Hillary di aver usato un server di email privato quando era segretaria di stato.

Secondo l’intelligence Usa, Mosca e Pechino ascolterebbero le chiamate del presidente ricavandone informazioni utili per capire cosa pensa, quali argomenti lo influenzano e chi è incline ad ascoltare. I cinesi avrebbero messo insieme anche una lista di amici che Trump chiama regolarmente, nella speranza di usarli per ‘addomesticare’ il presidente, soprattutto per evitare una escalation della guerra dei dazi.

Tra questi Stephen Schwarzman, chief executive di Blackstone Group che ha sostenuto un programma master alla Tsinghua University di Pechino, e Steve Wynn, l’ex magnate dei casinò di Las Vegas con una proprietà a Macau. I cinesi avrebbero allargato il tiro facendo ‘lobbying’ anche sugli amici degli amici di Trump, spesso ignari degli sforzi occulti del Dragone.

“Fake News”, ha attaccato su Twitter il presidente, giurando di usare “raramente” il cellulare e di utilizzare quello governativo quando lo fa. Stessa accusa dal portavoce del ministero degli esteri cinese, Hua Chunying, secondo cui i giornalisti autori dell’articolo “non stanno risparmiando alcuno sforzo per vincere l’Oscar per la migliore sceneggiatura”. Pechino ha inoltre suggerito sarcasticamente di sostituire gli americani iPhone con i cinesi Huawei, banditi nei mesi scorsi negli apparati governativi Usa per motivi di sicurezza.

Anche Mosca nega: “Si tratta di un altro esempio di teatro dell’assurdo”, ha ironizzato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Ma le intercettazioni telefoniche di leader stranieri sono routine per gli 007 di tutto il mondo, anche tra alleati. Ne sa qualcosa Barack Obama, che dovette placare l’ira di Angela Merkel quando il Datagate rivelò che gli Usa tenevano sotto controllo pure il telefono della cancelliera. La vulnerabilità dei cellulari ha indotto leader come Vladimir Putin e Xi Jinping a non usarli, quando è possibile.

Nel suo secondo mandato Obama aveva invece un iPhone con opzioni limitate e quando aveva bisogno di chiamare usava spesso quello dei suoi collaboratori. Trump invece ha due iPhone ufficiali, uno per Twitter ed altre app, e uno per chiamare. Ma secondo il Nyt preferirebbe il suo personale, per evitare di passare dal centralino della Casa Bianca e di registrare le chiamate. Musica per le ‘orecchie’ di russi e cinesi.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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