Brasile al voto, Haddad tenta la rimonta su Bolsonaro

Fernando Haddad denuncia 'pericolo fascista'. Brasile
Fernando Haddad denuncia 'pericolo fascista' ma è ancora dietro

SAN PAOLO. – Alla vigilia del secondo turno delle elezioni presidenziali in Brasile un apparente cambiamento di tendenza nei sondaggi ha portato Fernando Haddad, l’erede politico di Lula da Silva, a sperare su una rimonta in extremis su Jair Bolsonaro, il candidato di estrema destra che arriva al ballottaggio di domenica come super favorito.

Secondo un sondaggio della Datafolha diffuso ieri sera, Bolsonaro resta in testa con il 56% dei voti, ma Haddad si trova ora al 44%, quando una settimana fa un sondaggio della stessa serie attribuiva il 59% dei voti a Bolsonaro e il 41% allo sfidante. “La rimonta è già cominciata”, si è fatto forza il candidato del Partito dei Lavoratori (Pt), aggiungendo su Twitter che “il popolo sta cominciando a capire che scegliere Bolsonaro è un salto nel buio” perché l’ex militare rappresenta un “rischio di involuzione fascista” per il Brasile.

Secondo gli analisti, la flessione nei sondaggi è dovuta al fatto che Bolsonaro sta scontando l’impatto di una serie di notizie che hanno danneggiato la sua popolarità. Il quotidiano Folha de Sao Paulo, per esempio, ha segnalato che il candidato di estrema destra “ha imposto il silenzio ai suoi collaboratori” dopo dichiarazioni di possibili membri del suo governo che hanno causato confusione sulla sua linea in materia di politica economica o di sicurezza.

D’altra parte, Bolsonaro ha cambiato sostanzialmente le sue posizioni in materia di protezione ambientale – che avevano provocato critiche anche da dirigenti di centrodestra, come il presidente cileno Sebastian Piñera – annunciando che se verrà eletto presidente non porterà il Brasile fuori dall’Accordo di Parigi sul clima. Durante la campagna elettorale aveva dichiarato di essere favorevole ad un’uscita dall’intesa – in base alla quale il Brasile si è impegnato a ridurre del 37% le emissioni che accrescono il riscaldamento globale, entro il 2025 – perché la considerava lesiva per la sovranità del paese.

Non è la prima concessione ambientalista annunciata da Bolsonaro negli ultimi giorni: in un video su Facebook ha detto anche che il suo governo potrebbe mantenere il ministero per l’Ambiente invece di unirlo con quello dell’Agricoltura, come aveva annunciato di voler fare precedentemente. Comunque, anche se l’ex militare ha chiesto ai suoi simpatizzanti di evitare qualsiasi trionfalismo prematuro, perché “il risultato delle elezioni non è scontato”, uno dei suoi consiglieri più autorevoli, Augusto Heleno, ha minimizzato l’importanza dei sondaggi più recenti. “Ho visto il sondaggio della Datafolha e credo faccia parte di una strategia per favorire il candidato che preferiscono, cioè Haddad”, ha detto Heleno, secondo il quale “Bolsonaro è un nemico del sistema, e per questo vogliono demotivare i suoi elettori. Ma non ce la faranno”.

(di Javier Fernandez/ANSA)

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