Mattarella: “Avanti con la Ue, non ripetere gli errori del passato”

Cefalonia - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona al Monumento ai Caduti della Divisione Acqui.
Cefalonia - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona al Monumento ai Caduti della Divisione Acqui. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

CEFALONIA.- “La nuova Grecia e la nuova Italia sono nate dalla Resistenza al nazifascismo e hanno ripudiato la guerra. Dopo le terribili guerre del secolo scorso l’integrazione europea e l’Unione Europea hanno avviato un percorso per mettere in comune il futuro dei popoli assicurando pace, amicizia e collaborazione. Questa giornata vuole riconfermare la volontà di proseguire su questa strada e di evitare ogni rischio di ricadere negli errori del passato”.

E’ Sergio Mattarella a definire il senso profondo della sua visita in Grecia sviluppatasi tra memorie del passato e preoccupazioni del presente. Una missione particolare attraverso tre rapidissime tappe che lo hanno condotto in poche ore a Salonicco, Cefalonia e Corfù.

Si è trattato di qualcosa in più del doveroso omaggio alla divisione Acqui che 75 anni fa fu praticamente sterminata dalle rappresaglie naziste che violarono ogni codice di guerra. E’ stato un percorso nella storia recente del Continente che dagli orrori della guerra ha saputo metabolizzare anche le offese più profonde.

Come fu per i greci la decisione di Benito Mussolini di conquistare – senza peraltro riuscirci se non solo dopo il decisivo intervento tedesco – la penisola ellenica. Tragiche scelte di un passato da non dimenticare. Ignominia parzialmente riscattata proprio dalla divisione Acqui che – perlopiù stanziata a Cefalonia, ma anche a Corfù – dopo l’8 settembre decise di non arrendersi ai nazisti pagandone il carissimo prezzo di uno sterminio quasi totale, fatto di fucilazioni sommarie nei campi dell’isola, annegamenti e deportazioni.

Da tutto questo parte la riflessione di Sergio Mattarella che poco prima di volare anche a Corfù (una “prima” assoluta per un capo di Stato italiano) conferma ai giornalisti quanto nella sua visione l’Unione europea sia fondamentale.

Parte con una premessa dal sapore costituzionale, mai come oggi non scontata: alla base dell’Italia Repubblicana c’è la “Resistenza al nazifascismo”. Quella spinta morale che ha dato linfa e struttura al Continente per associarsi in un club che ha portato decenni e decenni di “pace e benessere”.

Un club non esclusivo dal quale sarebbe rischiosissimo allontanarsi. Che certamente necessita di riforme ma che si cambia dall’interno. “Sono grato al Presidente della Repubblica ellenica per l’invito alla celebrazione della festa nazionale greca che ricorda il giorno del no all’aggressione fascista e gli sono grato profondamente anche per l’iniziativa di recarsi insieme a Cefalonia per rendere onore ai militari italiani trucidati dai soldati nazisti e ai caduti della Resistenza greca in quest’isola”, ha sottolineato il presidente.

Perché questa giornata passata insieme al presidente Prokopis Pavlopoulos, anche a Salonicco dove si ricorda appunto il “grande no” ellenico al diktat di Mussolini, dimostra come oggi l’Europa sia veramente un posto dove i rancori sono polvere volata via. Sarebbe assurdo “ricadere negli errori del passato”.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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