Trump invia cinquemila soldati contro i migranti: “E’ invasione”

Polizia federale messicana pattugliano la zona di confine con gli Usa. Migranti
Polizia federale messicana pattugliano la zona di confine con gli Usa. EPA/ALEJANDRO ZEPEDA

WASHINGTON. – Non più 800 ma ben 5.000 soldati Usa al confine col Messico. E’ il Wall Street Journal ad aggiornare i numeri della risposta di Donald Trump per fermare la carovana di migranti centro americani, proprio mentre San Francisco va nella direzione opposta consentendo anche agli illegali di votare nelle elezioni locali. La cifra è enorme, da campo di battaglia: le forze in campo, anche se solo di ausilio alla polizia di frontiera, sarebbero più numerose di quelle attualmente in Siria e in Iraq, e circa la metà di quelle dislocate in Afghanistan.

“Questa è una invasione del nostro paese e i nostro esercito vi sta aspettando!”, ha twittato il presidente Trump, senza tuttavia indicare numeri. Il tycoon ha inoltre insistito, senza prove, che “molti membri di gang e molte persone assai cattive sono mescolate alla carovana”, invitando i migranti a tornare indietro e ammonendoli che non saranno ammessi negli Stati Uniti “senza un processo legale”.

Trump ha scelto quindi di continuare a cavalcare le paure legate all’immigrazione alzando i toni. L’obiettivo è quello di riprendersi la scena dopo che i pacchi bomba e la strage nella sinagoga di Pittsburgh hanno oscurato il suo messaggio elettorale in vista di Midterm mettendolo anche sotto accusa per la sua retorica incendiaria.

Accusa scaricata nuovamente via Twitter sui media: “c’è una grande rabbia nel nostro paese causata in parte dalle informazioni inaccurate, e addirittura disoneste, dei media. I Fake News media, il vero Nemico del popolo, devono smetterla con l’ostilità aperta ed evidente e riportare notizie in modo accurato e giusto”.

Il tycoon fa spallucce di fronte al fatto che l’accusato per i pacchi bomba se l’è presa proprio con i suoi bersagli e che il sospetto per la sparatoria nella sinagoga è stato armato dal desiderio non solo di uccidere gli ebrei ma anche di dare una lezione alla Hebrew Immigrant Aid Society, cui “piace portare invasori per uccidere la nostra gente”.

Ma la comunità ebraica di Pittsburgh è divisa sulla visita annunciata di Trump domani e se il rabbino Jeffrey Myers è pronto ad accoglierlo, l’ex presidente della sinagoga Lynnette Lederman si rifiuta di dare il benvenuto ad un “dispensatore di discorsi di odio”.

Trump però tira dritto e moltiplica i suoi sforzi per tirare la volata ai repubblicani, con almeno altri 10 comizi, di cui due nella cruciale Florida, dove duellerà a distanza con Barack Obama proprio mentre spunta la ‘Blexit’: una campagna per incoraggiare i neri ad abbandonare il partito democratico, promossa da Candace Owens, commentatrice ultraconservatrice, e dal rapper Kanye West, entrambi afro-americani fan di Trump.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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