Nuoto: Melamed prepara una nuova impresa nel CIV di Caracas

Godoy e Melamed durante un allenamento

CARACAS – Una volta lo scrittore francese Anatole France disse: “Per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo pianificare, ma anche credere”. Tutte queste cose qui le segue alla perfezione il venezuelano Maickel Melamed.

É un ragazzo, di 43 anni, che ha dei problemi motori sin dalla nascita. Ma questo per lui non ha mai costituito un motivo limitante. Maickel nel corso della sua vita ha tentato tante imprese, come scalare il ‘Pico Bolívar’, la scalata alla vetta più alta del Venezuela l’ha realizzata insieme al giornalista Alberto Camardiel e l’italo-venezuelano Alfredo Autiero. Poi si é cimentato nel mondo del running partecipando alle maratone di New York (2011), Berlino (2012), Chicago (2013), Tokio (2014) e Boston (2015).

Adesso si cimenterà in una nuova impresa, non sarà sull’asfalto o sulla montaña, ma nell’acqua; un mondo nuovo per lui. Per preparare questa gesta ha scelto come allenatore uno dei mostri sacri del nuoto targato Centro Italiano Venezolano di Caracas, lo squalo Arturo Godoy.

Siamo andati a bordo vasca per incontrare Melamed e Godoy.

“La mia é una vita piena di avventure, tragedia, di chilometri percorsi, di respirare, ma sopratutto di credere che tutti i sogni possono diventare realtá. Nel 2015, ho completato le cinque maratone più importanti, i cosiddetti 5 majors dell’atletica. Da quel momento, la mia vita é stata travolta da diversi eventi: la morte di mio papà, mia nonna e mio cognato di 46 anni. Il cancro si é portato via diversi membri della mia famiglia. Questa situazione mi ha fatto deprimere, ma fortunatamente non ci siamo mai fermati” – ci spiega Melamed, aggiungendo –  “Io devo mantenermi allenato sempre, tutto questo dovuto alle mie condizioni fisiche. Se riesco a fare 10 km, non mi alleno per 3 giorni il mio corpo perde subito il suo stato di forma. Lo sport mi mantiene vivo, quando inizio a fare attività física tutto il mio corpo si attiva. Dopo Boston iniziai a pensare, cosa posso fare che serva come motivazione per tutti i venezuelani? L’idea di tuffarmi in acqua nasce durante il mio periodo di riflessione. Che miglior modo di cimentarmi nel mondo del nuoto che tuffandomi in vasca”.

Darnubys Jardím (fisioterapeuta), Melamed e Godoy.

C’è una frase dello scrittore statunitense Thomas Stearns Eliot che può descrivere la forza di volontà di Melamed: “Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare”.

Ad aiutarlo da bordo vasca c’è Arturo Godoy, che mentre vede il suo pupillo, ci racconta com’è nata questa alleanza: “Tutto é iniziato grazie all’allenatore Luis Miguel Peñalver (anche lui del CIV di Caracas, ndr). Stavamo partecipando alla Traversata a nuoto dei fiumi Orinoco e Caronì. Peñalver ha visto un nuotatore in difficoltà e lo ha aiutato a completare la traversata. Non lo conosceva, ma é stato un gesto nobilissimo. José Luis si era reso conto che quella persona aveva un problema motorio ma ha fatto di tutto per aiutarlo a tagliare il traguardo. Poco dopo, Adriana Sánchez, amica che abbiamo conosciuta nel mondo del nuoto, ci contatta per chiederci se conoscevamo qualcuno che poteva aiutare ad allanere Maikel Melamed in vasca. Luis Miguel ed io abbiamo accettato la sfida. Ci siamo incontrati con lui ed abbiamo pianificato tutto. Adesso per motivi di lavoro Luis Miguel si é allontanato un po’. Ma continua ad aiutarci”

Lo staff che sta aiutando Maikel Melamed in questa nuova impresa é composto da: Darnubys Jardím (fisioterapista), Oscar Flores (fisioterapista, attualmente emigrato in Costa Rica), Arturo Godoy (allenatore) e Luis Miguel Peñalver (allenatore).

Questo gruppo ha come motto una frase dello statunitense Steve Jobs che recita: “Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario”.

(di Fioravante De Simone)

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