Khamenei a Trump: “Ha screditato l’America”

L'Ayatollah Ali Khamenei si scaglia contro il presidente americano Donal Trump alla vigilia delle sanzioni..
L'Ayatollah Ali Khamenei si scaglia contro il presidente americano Donal Trump alla vigilia delle sanzioni.. EPA/KHAMENEI OFFICE HANDOUT

ROMA. – Le sanzioni americane non preoccupano l’Iran che ha “imparato a diventare sempre più autosufficiente”. Teheran già ieri sera aveva minimizzato la nuova mossa americana che scatterà lunedì. E l’ayatollah Khamenei ha preso tempo e aspettato il giorno dopo per commentare.

Parlando di un “nuovo presidente americano che ha sperperato la credibilità degli Stati Uniti”, con la ripresa di sanzioni che erano state annullate con l’intesa sul nucleare, raggiunta nel 2015 sotto la presidenza di Barack Obama. Trump ha screditato “l’America e la democrazia liberale”, ha detto Khamenei di fronte agli studenti in occasione dell’anniversario dell’occupazione dell’ambasciata Usa del 1979, segnata ogni anno da iniziative e manifestazioni nazionali.

“L’obiettivo americano con le sanzioni è paralizzare e frenare l’economia dell’Iran, ma il risultato è che la spinta all’autosufficienza è cresciuta: negli anni la nazione iraniana si era abituata a importare tutto, ma ora è abituata a cercare di produrre tutto”, ha aggiunto l’ayatollah. Mandando un messaggio a Washington.

La nuova stretta Usa annunciata da Trump con un messaggio su Twitter – ‘Sanctions are coming’ – a metà strada tra la finzione e la realtà in cui si immagina un personaggio della serie televisiva ‘Trono di Spade’ (tweet contestato dalla produzione e dagli attori della serie tv), scatterà lunedì, alla vigilia delle elezioni di metà mandato. Si abbatterà sopratutto su petrolio e banche.

Ma la scure risparmierà otto Paesi che sono stati esentati e potranno continuare a importare petrolio iraniano senza incorrere a loro volta nella stretta Usa. Tra questi non c’è l’Europa, ha fatto sapere il segretario di Stato americano Mike Pompeo, senza voler per ora fornire ulteriori dettagli. Ma, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe esserci anche l’Italia, insieme ad altri alleati americani come il Giappone, la Corea del Sud e l’India. La lista degli 8 esentati potrebbe poi comprendere anche stati come la Cina e la Turchia.

Lo schiaffo al Vecchio Continente sul dossier Iran sarebbe legato alle fortissime critiche che arrivano da al di là dell’Atlantico sulla linea dura dell’amministrazione Trump. Per sapere chi è nella lista bisognerà così attendere lunedì. Di certo per ora c’è solo che saranno ripristinate tutte le sanzioni che erano state congelate con lo storico accordo sul nucleare, fortemente voluto da Obama e firmato anche da Europa, Russia e Cina.

Per Donald Trump, che nel maggio scorso ha fatto uscire gli Usa dall’accordo sul nucleare anche a costo di una rottura con gli alleati, l’Iran è di nuovo uno ‘stato canaglia’. E la linea della ‘tolleranza zero’ andrà avanti fino a che – sostiene la Casa Bianca – la repubblica islamica non smetterà di sostenere il terrorismo, di destabilizzare la regione mediorientale (in primis Siria e Yemen) e di andare avanti con i suoi programmi nucleare e missilistico.

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